Il principale indice della Borsa di Milano è stato il peggiore tra quelli europei nella prima mattinata in cui i mercati sono aperti dopo il fallimento della Silicon Valley Bank.

La Borsa di Milano prosegue la seduta in netto calo, anche se non sui minimi toccati in mattinata, e risulta la peggiore tra i principali listini europei. Il Ftse Mib – l’indice che che coglie circa l’80% della capitalizzazione di mercato interna – alle 12 perde oltre il 3,44%. Sul mercato continua a pesare l’incertezza innescata dal fallimento della Silicon Valley Bank nonostante le misure di emergenza prese negli Stati Uniti per farvi fronte e per evitare che la crisi contagi il sistema bancario.

Le banche tra i titoli peggiori

Sul listino milanese a essere bersagliati dalle vendite sono soprattutto i titoli bancari, finiti anche in asta di volatilità per eccesso di ribasso: Unicredit lascia il 6,27%, Intesa Sanpaolo -5,94%, Bper -8,51%, Banco Bpm -7,77%. Giù anche Tim (-4,04%), gli industriali (Stellantis -3,60%, Pirelli -4,21%, Ferrari -2,13%) e gli energetici con Enel a -1,58%, Eni -2,61%, Saipem -4,75%.

Silicon Valley Bank: cosa è successo nel fine settimana

Al termine di un fine settimana frenetico, segnato da una caotica ricerca di un potenziale acquirente per Silicon Valley Bank e dalla chiusura da parte della autorità di regolamentazione della Signature Bank con sede a New York, il governo degli Stati Uniti ha annunciato nella notte che tutti i depositanti della Svb e anche di Signature avrebbero avuto accesso a tutti i loro soldi fin da stamattina. Inoltre, la Federal Reserve ha annunciato la creazione di una nuova linea di credito per le banche Usa, progettata per sostenerle contro i rischi finanziari causati dal crollo di Svb. In altre parole, la banca centrale si è detta “pronta ad affrontare eventuali pressioni sulla liquidità che potrebbero sorgere” nel sistema bancario.

Fonte Agi

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