Cassieri comuni, commessi alla vendita al pubblico, estetisti e diversi altri lavoratori dipendenti avranno un aumento dello stipendio da gennaio. Lo prevede il protocollo straordinario per il Terziario firmato da sindacati e datori di lavoro.

Più 350 euro lordi in busta paga. 200 corrisposti a gennaio e 150 a marzo. Da aprile arriveranno invece 30 euro lordi in più stabilmente. Quest’ultimo incremento è un acconto sul futuro rinnovo contrattuale di categoria.

A prevedere il bonus è il Protocollo straordinario per il settore del Terziario. Gli ultimi dati Inps del 2019 mostrano che questo contratto riguarda quasi un lavoratore su cinque in Italia. È coinvolto il quarto livello contrattuale: cassieri comuni, commessi alla vendita al pubblico ed estetisti, tutti con contratto da dipendente. Ma non solo: anche specialisti di macelleria, gastronomia, salumeria, pescheria, formaggi e pasticceria. Qui puoi trovare tutti i lavori cui sarà destinato l’aumento.

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Risposta economica ai rincari

Il protocollo è stato sottoscritto da Confesercenti con Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs con l’obiettivo di fornire ai lavoratori del settore una prima risposta economica in un contesto complesso caratterizzato da rincari energetici e da forti tensioni internazionali. 

Quanti dipendenti riceveranno l’aumento

Il Contratto Terziario, Distribuzione e Servizi si applica ad oltre 2,8 milioni di addetti. È scaduto il 31 dicembre 2019, ma contiene una clausola di ultrattività che garantisce la continuità fino alla nuova proroga.

Le imprese del commercio si sono però ridotte dal 2016 di quasi 73mila unità. Rispetto al 2019, ce ne sono oltre 30mila in meno. Secondo i dati presentati da Confesercenti, “la ridistribuzione delle quote di mercato tra online e canali fisici produrrà una riduzione di piccoli esercizi di circa 60mila unità tra il 2022 ed il 2027, con 100mila posti di lavoro perduti“. L’associazione delle piccole e medie imprese stima che il commercio online supererà nel 2027-28 la quota di mercato delle piccole superfici nel comparto non alimentare.

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