L’agevolazione, conosciuta anche come bonus depuratore, prevede un credito d’imposta del 50% per acquistare e installare sistemi di filtraggio per razionalizzare e migliorare la qualità dell’acqua dei rubinetti. In arrivo scadenze importanti per il mese di febbraio.

Il Bonus acqua potabile, conosciuto anche come Bonus depuratore, è stato rinnovato anche per il 2023. Il contributo, inizialmente previsto solo per il biennio 2021-2022, è stato prorogato anche per l’anno appena iniziato con la nuova legge di Bilancio e prevede un credito d’imposta del 50% per acquistare e installare sistemi di filtraggio per migliorare e razionalizzare la qualità dell’acqua dei rubinetti, incentivandone il consumo e riducendo così l’utilizzo di contenitori di plastica. Verrà gestito dall’Agenzia delle Entrate e monitorato da Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile.

L’importo concesso con il bonus sarà di un massimo di 500 euro per i privati; per le aziende che ne faranno richiesta, invece, potrà salire fino a 2.500 euro. Potrà essere usato in compensazione tramite F24 oppure, per le persone fisiche non esercenti attività d’impresa o lavoro autonomo, anche nella dichiarazione dei redditi per l’anno della spesa e in quelle degli anni successivi fino al completo utilizzo del contributo.

Le scadenze previste e come farne richiesta

Secondo quanto indicato sul sito dell’Agenzia delle Entrate, per poter avere accesso al contributo, nella forma di un rimborso delle spese sostenute, bisognerà farne richiesta a partire dal primo giorno del mese di febbraio e le domande andranno inoltrate telematicamente all’Agenzia. L’importo rimborsabile a febbraio di quest’anno è quello relativo alle spese sostenute dal primo gennaio al 31 dicembre 2022: queste dovranno essere documentate da una fattura elettronica o da un documento commerciale in cui sia riportato il codice fiscale del soggetto che richiede il credito. C’è tempo fino al 28 febbraio per presentare la documentazione che attesti le spese sostenute nel 2022. Nella sezione dedicata del sito dell’Agenzia delle Entrate, consultabile a questo link, è possibile trovare ulteriori dettagli.

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