Dopo l’eliminazione dello sconto sui carburanti introdotto dal governo Draghi, alcuni automobilisti italiani che abitano vicino alle zone di confine hanno deciso di fare il pieno all’estero.

Sono tornati i pendolari della benzina. Dal primo gennaio il taglio delle accise è stato eliminato dal governo Meloni, con il conseguente aumento dei prezzi, e chi abita vicino al confine con San Marino e Slovenia, ma anche Austria e Francia, ha iniziato a fare rifornimento all’estero.

Lunghe file a San Marino

Il prezzo medio per litro della benzina nel microstato è molto inferiore a quello praticato in Italia: la verde costa 1,50 euro. Questo sta incentivando molti automobilisti provenienti dalle province di Rimini e Pesaro Urbino a fare il pieno oltre confine, causando lunghe file. Come scrive Rimini Today, il governo locale adeguerà presto i prezzi, ma verosimilmente continuerà a esserci una differenza di prezzo tra San Marino e l’Italia. Nel primo l’Iva è al 21%, contro il 22% nel nostro Paese.

La situazione in Slovenia

Anche in Friuli Venezia Giulia c’è chi si sposta in Slovenia per fare il pieno. Prendiamo le città gemelle Gorizia e Nova Gorica: alle 14.30 del 5 gennaio, in Italia i prezzi self-service si aggirano intorno a 1,8 euro al litro per la benzina e a 1,9 per il diesel. Superata la ex cortina di ferro, si paga 1,3 per la verde e 1,5 per il diesel. Per aiutare gli automobilisti contro il caro prezzi, la Regione guidata dal leghista Massimiliano Fedriga ha fatto sapere di aver già stanziato 55 milioni di euro contro il caro carburanti. Da metà gennaio, i residenti nei comuni entro i 10 chilometri dal confine dovrebbero poter usufruire di un ulteriore sconto fino a 10 centesimi.

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Austria, Svizzera, Francia e Città del Vaticano

Secondo quanto scrive Rai news 24, sta crescendo sempre di più il flusso di italiani che fa rifornimento in Austria. Ad esempio, secondo l’app “Prezzi benzina” nei pressi di Prato alla Drava (Bolzano) il prezzo della verde self-service passa da 1,9 euro al litro a 1,66 oltreconfine. C’è una differenza di prezzi anche al confine con la Francia: a Ventimiglia si paga fino a 1,9 euro al litro, a Mentone circa 1,6. Passando agli altri Stati confinanti, fino al 31 dicembre erano gli svizzeri che facevano rifornimento nel nostro Paese. Quanto alla Città del Vaticano, per fare il pieno tra le mura leonine serve una tessera.

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Perché il governo ha eliminato gli sconti

La rilevazione del 28 dicembre del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica aveva mostrato che il prezzo medio della benzina self-service era ai minimi da un anno e mezzo. Quello del diesel per automobili era invece su valori inferiori alla rilevazione del 7 febbraio 2022. Sulla base di questi dati, il governo Meloni ha deciso di non rinnovare il taglio delle accise introdotto dall’esecutivo Draghi a marzoSconto che era già stato ridotto per il mese di dicembre. Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto ha però rassicurato: “Se il prezzo dei carburanti dovesse tornare a crescere in modo stabile e significativo, il governo è pronto a intervenire“.

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