L’Unione nazionale consumatori ha elaborato i dati Istat per certificare gli aumenti su base annua dei prodotti alimentari e non alimentari e la top 30 annua dei prodotti non alimentari. Rincari da record negli ultimi dodici mesi per i costi dell’energia nel mercato libero (+239%)e per gli oli diversi dall’olio d’oliva (+52,3%). A novembre 2022 schizza invece il costo dello zucchero (+9,3%). Stangata per le famiglie.

L’inflazione colpisce duramente anche nel mese di novembre, nonostante i dati riguardanti il mese siano ancora provvisori. Ma la chiusura del mese è anche il momento per fare il punto sugli aumenti annui. Tradotto, significa monitorare da parte delle associazioni dei consumatori il rialzo dei prezzi dei prodotti alimentari e non alimentari, che in alcuni casi raggiungono percentuali molto alte. A stilare le classifiche degli incrementi annui e mensili dei prezzi dei prodotti alimentari e la top 30 annua di quelli non alimentari, è l’Unione nazionale consumatori. Ecco come sono distribuiti gli aumenti.

I prodotti alimentari e le bevande alcoliche che sono aumentate di più a novembre

Partendo da novembre 2022, i rincari maggiori hanno interessato in ordine, lo zucchero (+9,3%), il riso (+3,8%), la frutta fresca (+3,4%), l’olio d’oliva (+3,4%), le patate (+3,3%) e il pesce surgelato (+2,9%). Ancora, latte conservato (+2,8%), succhi di frutta e verdura (+2,6%), piatti pronti (+2,5%) e latte fresco intero (+2,3%).

Rincari record: la top 30 degli aumenti dei prodotti non alimentari

Per la top 30 annua dei prodotti non alimentari, al primo posto troviamo l’energia elettrica del mercato libero, +239% rispetto a novembre 2021, contro il +91,5% del tutelato, oltre due volte e mezza. Il rallentamento del libero rispetto al dato tendenziale di ottobre, quando era +329%, non deve trarre in inganno. Non solo anche a novembre i prezzi salgono ancora e sempre di più, +6,1% sul mese precedente, ma rispetto a ottobre 2021, secondo lo studio dell’associazione, il libero segna una crescita pazzesca e inaccettabile, pari a +355,2%, quasi quattro volte (3,88) il tutelato. Si ridimensiona leggermente il divario nel confronto con settembre 2021, prima dell’aggiornamento trimestrale di Arera, ma resta sempre colossale: 308,5% contro 138,9%, oltre il doppio.

Al secondo posto i voli internazionali che salgono del 101,6% su base annua. Medaglia di bronzo per il gas naturale e gas di città (libero + tutelato) con +100,8% nu novembre 2021. Appena fuori dal podio i voli nazionali (+80,4%), poi il gasolio per riscaldamento (+32,1%), i combustibili solidi (+28,8%), al 7° posto le macchine da caffè, bollitori per tè (+25,9%), poi i film in dvd, download film (+23,6%) e gli apparecchi fotografici (+20,2%). Chiudono la top ten autocaravan e caravan (+19,1%).

Si segnalano inoltre frigoriferi (12°, +16,1%), gasolio per mezzi di trasporto (16°, +13,4%), automobili usate (17°, +12,9%), alberghi, motel e pensioni (18°, +12,6%), articoli di cartoleria (19°, 12,1%). Chiudono la top 20 i prodotti per animali domestici (alimenti per cani e gatti, lettiere per gatti, trasportino per animali) con +11,6%, a conferma della stangata per gli amici degli animali.

La top 30 annua degli aumenti per i prodotti alimentari  

Per la top 30 annua dei prodotti alimentari vince ancora una volta l’olio diverso da quello di oliva (+52,3). Medaglia d’argento per lo zucchero che prosegue la sua corsa con +49%, ma che prende la medaglia d’oro per i rialzi alimentari mensili con uno stratosferico +9,3% su ottobre 2022. Sul gradino più basso del podio il burro con +41,7%.

In quarta posizione il riso con +35,3%, al secondo posto per la top ten mensile con +3,8%, poi il latte conservato (+33,1%), la margarina (+29%), al settimo posto la farina (+23,5%), poi le uova (+21,6%), la pasta (fresca, secca e preparati di pasta) con +21,3%. Chiude la top ten il latte fresco parzialmente scremato con +20% (latte fresco intero, al 15° posto con +18%).

Si segnalano poi i formaggi e latticini (17°, +16,8%), i vegetali surgelati (18°, +16,4%). Chiudono la top 20 le patate con +16,1%. Al 21° posto il pane con +15,9%, al 23° le acque minerali con +15,5%. In 26° posizione vegetali freschi, vegetali secchi e pesce surgelato (+14,8% per tutti e 3). Chiudono la top 30 l’olio di oliva (+14%), al 4° posto degli aumenti mensili alimentari con +3,3% (ex aequo con le Patate) e Altri prodotti di panetteria (+13,7%). La frutta fresca è medaglia di bronzo nella top ten mensile con +3,4%.

Dona a Meloni: “Rimandare la fine del mercato tutelato della luce ad aprile 2023”

“Dovrebbe essere una priorità del governo Meloni, invece di preoccuparsi del Pos, rinviare la fine del mercato tutelato della luce per i condomini e le associazioni sportive e culturali, prevista per il primo aprile 2023 invece che a fine anno solo per via dell’attacco hacker dell’agosto scorso invece che per una decisione politica o dell’Authority. Anche Arera deve e può ridefinire le categorie dei clienti domestici, escludendo dalle utenze classificate come microimprese le polisportive e le onlus che certo non sono imprese, né micro né macro. Costringerli ora a passare al libero, significa fargli subire questi rincari certificati dall’Istat” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

Rincari record: l’impatto sulle famiglie “1.046 euro in più all’anno per una famiglia con due figli”

“Per prodotti alimentari e bevande analcoliche, che segnano nel loro complesso un +13,6% su novembre 2021, maggiore rispetto al 13,5% tendenziale di ottobre, una famiglia pagherà in media 767 euro in più su base annua. Una batosta che sale a 1.046 euro per una coppia con due figli, 944 per una coppia con un figlio. Nel caso delle coppie con tre figli, poi, si ha una mazzata record di 1.249 euro nei dodici mesi” conclude Dona.

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