La questura di Milano aveva comunicato il decesso ai parenti, ma il 64enne salentino era vivo e si trovava in ospedale. I familiari, avvisati tramite posta certificata della morte dell’uomo, avevano già avviato i preparativi per la cremazione.

Un 64enne di Sannicola, in provincia di Lecce, si è recato a Milano per sottoporsi a una cura ma, avendo smarrito il cellulare, per alcuni giorni non è stato rintracciabile. Da qui la preoccupazione dei parenti che hanno contattato la questura che ha risposto comunicando via Pec il decesso dell’uomo. Solamente dopo aver avviato i preparativi per la cremazione della salma e l’allestimento della camera ardente, i familiari hanno scoperto che il 64enne era vivo, ricoverato all’ospedale Fatebenefratelli di Milano.

“Storia grottesca”, il commento del sindaco di Sannicola

“Non è dato sapere come mai possa essersi verificato un così grave errore che ha gettato nello sconforto un’intera famiglia, la quale aveva già persino provveduto a contattare le pompe funebri per l’allestimento della camera ardente”, ha detto il sindaco di Sannicola, Cosimo Piccione. Prima di giungere alla conclusione che l’errore è stato commesso in questura, vi sarebbe stato, secondo quanto ricostruito dal sindaco di Sannicola, un rimpallo di responsabilità tra polizia e ospedale. “È una storia grottesca che non doveva accadere – conclude il primo cittadino – perché qui si parla della vita di un uomo e delle conseguenze di una notizia così drammatica, ma non vera, che ha scosso un’intera famiglia”.

Fonte Agi

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Articolo tratto dal Portale di Informazione InfoDifesa

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