L’Aula 416 è diventata teatro di una sentenza importante e molto attesa. Un cittadino bengalese è stato condannato a 14 anni di reclusione per le accuse di violenza sessuale e tentato omicidio nei confronti di una poliziotta napoletana. La sentenza è stata letta dal giudice Colucci, che ha deciso di applicare due anni in più rispetto alla richiesta del pm Tufano.

La vicenda risale alla notte tra il 19 e il 20 ottobre dello scorso anno (CLICCA QUI per leggere), quando la poliziotta stava rientrando a casa e venne aggredita dal bengalese che le lanciò un masso alla testa. La donna cercò di difendersi ma perse conoscenza e subì un tentativo di strangolamento. Venne poi trascinata in una zona isolata del porto di Napoli dove fortunatamente riuscì a divincolarsi e a chiamare i colleghi per chiedere aiuto. Una vicenda orrenda, che ha fatto emergere la capacità della vittima di opporre una difesa strenua nei confronti di un crescendo di violenza da parte dell’energumeno (presente in aula).

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La sentenza ha suscitato grande commozione e ha fatto emergere le emozioni della vittima e dei colleghi presenti in aula. La poliziotta dopo la lettura della sentenza è stata accerchiata e abbracciata dai colleghi.

La decisione del giudice Colucci ha rappresentato una piccola vittoria per la giustizia e il lavoro degli inquirenti, che si sono impegnati affinché il colpevole ricevesse una condanna adeguata per i reati commessi. L’applauso e le lacrime di gioia degli astanti hanno dimostrato la solidarietà e la vicinanza nei confronti della vittima e di tutte le donne che subiscono violenze.

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Articolo tratto dal Portale di Informazione InfoDifesa

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