Quasi il 60% degli occupati appartenenti alla Generazione Z vorrebbe cambiare lavoro nel breve periodo. I dati dell’associazione Ricerca Felicità.
Per il terzo anno consecutivo l’associazione Ricerca Felicità misura lo stato di salute della felicità e del benessere dei lavoratori, sia nella dimensione aziendale sia in quella individuale e sociale. “Uno dei dati più allarmanti è che oggi la generazione Z raggiunge quasi il 60% di risposte positive alla possibilità di cambiare professione nel breve, superando persino le altre generazioni che già avevano ampiamente dimostrato la voglia di trovare un’altra occupazione” afferma Sandro Formica, VicePresidente e Direttore scientifico dell’associazione.
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Il campanello d’allarme
“Il grande campanello d’allarme dimostrato è rimasto inascoltato e ora ci troviamo in una situazione in cui tutte le generazioni si uniscono nel dimostrare che nel sistema lavorativo italiano qualcosa non stia funzionando. Persino un baby boomer su quattro (24,1%) a un passo dalla pensione, dimostra di voler cambiare il proprio impiego per gli ultimi anni professionali (era il 17,9% nel 2022)”, spiega ancora Formica.
Dalla Generazione Z ai Millennials: chi vuole cambiare lavoro
I dati mostrano che nel 2022 la domanda “Stai pensando di cambiare lavoro a breve?” trovava una forte convinzione da parte degli appartenenti alla Generazione Z (37,4% del campione) ma ancor più per Millennial (49%) e Generazione X (al 42,3%) . Dodici mesi dopo notiamo una crescita – eccetto per la Generazione X, che rimane stabile – in tutte le fasce generazionali: Generazione Z al 59,9%, Millennial al 52,6% e Baby Boomer al 24,1%.