Il 2022 è stato un anno lungo e ricco di emozioni sportive: tra calcio, motori, nuoto e molto altro. Sono diversi i momenti che non dimenticheremo degli ultimi dodici mesi. C’è però anche la delusione per non aver presto parte ai Mondiali in Qatar.

Leo Messi sul tetto del mondo

L’ha voluto a tutti i costi e l’ha inseguito a lungo. Al quinto tentativo, Leo Messi ce l’ha fatta: il Mondiale è suo. Il fenomeno del Psg ha riportato l’Argentina al titolo mondiale, a 36 anni dall’ultima volta, quando un altro numero dieci incantava il mondo – Diego Armando Maradona. Il Mondiale di Messi è stato semplicemente perfetto, considerato che è andato in gol in ogni partita del torneo meno una, ed è culminato con una finale contro la Francia fantastica, decisa soltanto ai rigori.

Il Milan è tornato grande

A undici anni dall’ultima volta, il Milan è tornato a laurearsi campione d’Italia: lo ha fatto contro ogni pronostico, battendo la concorrenza agguerrita dei campioni uscenti dell’Inter. Lo scudetto è arrivato all’ultima giornata, sul campo del Sassuolo: è stato il trionfo di una squadra giovane, con i vari Leao, Tonali, Tomori e Theo Hernandez a prendersi la scena, e di una gestione tecnica intelligente, quella di Stefano Pioli. Senza dimenticare il gran lavoro del duo Maldini/Massara. Nel frattempo, il Milan nel corso dell’anno è passato di mano: dal fondo Elliott a un’altra realtà americana, quella di RedBird di Gerry Cardinale.

Un’Italia clamorosa nel nuoto

22 medaglie ai Mondiali di Budapest, addirittura 72 agli Europei di Roma: non avevamo mai visto un’Italia del nuoto così competitiva e così forte. Che sia vasca o acque libere, i colori azzurri sono diventati una costante sul podio di ogni principale appuntamento. Tra gli italiani più medagliati nel corso dell’anno, Gregorio Paltrinieri, Nicolò Martinenghi, Thomas Ceccon, Simona Quadarella, Margherita Panziera.

La pallavolo italiana è d’oro

Sembrava una maledizione: l’Italia maschile di volley puntualmente incapace di vincere, nonostante i pronostici della vigilia. Qualcosa era cambiato lo scorso anno, con la vittoria degli Europei: il primo grande titolo dopo il 2005. La conferma è arrivata nel Mondiale dello scorso settembre, giocato in Polonia: in finale, contro i padroni di casa, gli Azzurri hanno dato prova di essere tornati grandi, vincendo un Mondiale a distanza di 24 anni dall’ultima volta.

L’Italia torna a trionfare in MotoGp

Il nuovo campione di MotoGp parla italiano: è Francesco Bagnaia, che riporta l’Italia sul gradino più alto del Motomondiale, tredici anni dopo l’ultimo successo targato Valentino Rossi. Per Bagnaia una stagione indimenticabile in sella alla sua Ducati, resa ancora più preziosa da una rimonta quasi disperata nei confronti di Quartararo: indietro di novantuno punti a metà stagione, il torinese ha chiuso il Mondiale con 17 punti di vantaggio sul francese.

Per Verstappen una stagione da cannibale

In Formula Uno, Max Verstappen si è confermato campione del mondo: a differenza del 2021, quando il trionfo arrivò al fotofinish contro un agguerrito Lewis Hamilton, il 2022 è stato un monologo dell’olandese, che ha chiuso con 454 punti, quasi 150 in più di Leclerc, secondo. Il pilota della Red Bull ha conquistato ben quindici Gran Premi su un totale di ventidue: semplicemente, inarrivabile. Nonostante, a inizio stagione, la Ferrari sembrava averne di più, ma una serie di problemi tecnici e qualche strategia sbagliata ha aperto la strada al successo dell’olandese.

Una Macedonia indigesta

Nel Mondiale di Messi, l’Italia non è stata nemmeno invitata. Per la seconda edizione di fila, dopo il 2018, gli Azzurri hanno mancato la qualificazione al Mondiale. Stavolta, fa ancora più male, considerato che poco più di un anno fa la Nazionale di Mancini vinceva gli Europei. Dopo il secondo posto nel girone, l’Italia ha clamorosamente perso a Palermo contro la debole Macedonia del Nord, con la rete di Trajkovski a tempo scaduto a condannare gli azzurri all’ennesimo flop mondiale degli ultimi anni.

L’addio di Federer al tennis

Dopo Wimbledon del 2021, Roger Federer non è più riuscito a tornare in campo: una nuova operazione al ginocchio lo ha tenuto fuori dai giochi, rendendo sempre più improbabile, a quarant’anni suonati, il rientro in campo dello svizzero. Lo scorso settembre, uno degli sportivi più amati al mondo ha annunciato il suo ritiro ufficiale: ha giocato come suo ultimo torneo ufficiale la Laver Cup a Londra. L’ultima partita l’ha giocata in doppio al fianco del suo rivale eterno Rafa Nadal, con cui è stato protagonista di una foto che è già nella storia: i due che si tengono per mano, mossi dalla commozione.

La prima Conference League è italiana

Un gol di Zaniolo, nella finale di Tirana contro il Feyenoord, ha permesso alla Roma di vincere la prima Conference League della storia, il trofeo introdotto dall’Uefa nel 2021. Per i giallorossi un momento storico, considerato che si tratta del primo titolo dalla Coppa Italia del 2008, ma anche per tutto il calcio italiano: era addirittura dal 2010, anno dell’Inter campione d’Europa, che una squadra del nostro Paese non trionfava in ambito continentale. È storia anche per José Mourinho, capace di vincere anche la Conference dopo Champions ed Europa League.

Soddisfazioni azzurre sulla neve

È di diciassette medaglie il bottino dell’Italia alle Olimpiadi invernali di Pechino: un risultato decisamente positivo, che migliora i dieci podi dell’edizione del 2018. Sono stati due gli ori conquistati dalla truppa azzurra, quello di Arianna Fontana nello short track 500 metri e quello della coppia Constantini-Mosaner nel doppio misto di curling. Da ricordare anche altre due medaglie di Fontana, gli argenti nello short track 1500 metri e nella staffetta mista e le doppiette di Federica Brignone (gigante e combinata) e Francesca Lollobrigida (pattinaggio di velocità).

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