L’omicidio-suicidio è avvenuto nel quartiere di Pontedecimo. La ragazza aveva 23 anni e, secondo una prima ricostruzione, voleva lasciare il compagno: una guardia giurata trentenne con cui stava dalla scorsa primavera. L’arma del delitto sarebbe la pistola di servizio.

Una ragazza di 23 anni è stata uccisa a Genova dal compagno con cui stava da qualche mese. L’uomo, che aveva 30 anni e lavorava come guardia giurata, le ha sparato con la pistola di servizio e si è poi suicidato. Secondo una prima ricostruzione, tra i due c’erano continui litigi e lui non accettava la fine della relazione.

Il ritrovamento

I corpi dei due giovani sono stati trovati in un appartamento di via Anfossi, a Pontedecimo, quartiere situato nella periferia nord di Genova. Secondo alcuni giornali locali, le forze dell’ordine sono intervenute dopo una segnalazione dei vicini mentre altre testate riferiscono che sono stati i familiari dei ragazzi a trovarli, allarmati perché non avevano più loro notizie. Un altro aspetto che gli inquirenti dovranno chiarire è quando sia avvenuto l’omicidio-suicidio: se ne è infatti avuta notizia nella tarda serata di mercoledì, ma potrebbe risalire almeno a diverse ore prima.

Cosa sappiamo

Come riporta Il Secolo XIX, in base agli elementi emersi finora, la ragazza è stata uccisa mentre era a letto e una delle ipotesi è che il suo compagno le abbia sparato con la pistola di servizio mentre dormiva. Sempre in camera da letto, quest’ultimo si sarebbe poi suicidato rivolgendo la stessa arma contro di sé. Le indagini avrebbero rivelato che tra i due c’era già da tempo un rapporto conflittuale e che la giovane voleva probabilmente interrompere la relazione, iniziata la scorsa primavera. Secondo quanto scrive Genova Today, i controlli svolti finora non avrebbero fatto emergere la presenza di passate denunce per maltrattamenti e violenza a carico dell’omicida.

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