I bonus edilizi hanno fatto crescere il deficit pubblico italiano di un quinto nel 2021, impattando anche i conti pubblici del 2020 e del 2022. È quanto emerge dai dati Istat. L’aumento, però, non è inaspettato e dipende anche dalle modalità di calcolo aggiornate dall’Eurostat.

Un buco di bilancio creato dai bonus edilizi. A metterlo nero su bianco è l’Istituto nazionale di statistica nella sua nota sul Prodotto interno lordo e l’indebitamento delle amministrazioni pubbliche. In sostanza, i 110 miliardi (valore aggiornato fino alla fine del 2022 o dallo Stato) spesi per rendere più efficienti le case dei cittadini hanno aumentato il deficit, ossia la differenza tra uscite e entrate dello Stato. Il dato è legato a una modifica nelle elaborazioni Eurostat. Vediamo perché.

I numeri dell’Istat

Il deficit si considera in rapporto al Prodotto interno lordo, ossia la ricchezza prodotta in Italia. Nel 2020, è passato dal 9,5% (prima dei bonus) al 9,7%. Nel 2021, dal 7,2% al 9%. Un aggiornamento c’è stato anche riguardo al 2022: il governo nella Nadef indicava un deficit del 5,6%. È salito all’8%. L’aumento dei debiti dello Stato non crea problemi con le regole europee perché il patto di stabilità e crescita è sospeso. Dovrebbe rientrare in vigore, in versione rivista, nel 2024.

Perché il deficit è aumentato all’improvviso

I bonus edilizi erano basati sui crediti fiscali: lo Stato pagava tutte (nel caso del Superbonus) o parte (bonus facciate) delle spese. Ad anticipare i soldi potevano essere le imprese o le banche comprando i crediti fiscali. Poi potevano riscattare dallo Stato quanto anticipato. Quindi cosa è cambiato? Le nuove regole europee hanno stabilito che il credito deve essere registrato nel primo anno in cui è stato generato e non può essere spalmato nel tempo necessario all’impresa o alla banca per recuperare i soldi dallo Stato.

Cosa cambia con le nuove regole dell’Eurostat

Nella sostanza, il debito generato resta lo stesso. Ma, non essendo diluito, causa un improvviso aumento del deficit degli ultimi tre anni. Nelle precedenti stime, sia il Superbonus che il bonus facciate erano considerati spalmati in più anni. Il ministero dell’Economia ha preso atto della decisione. Giancarlo Giorgetti ha aggiunto: “Il governo è al lavoro con tutti i soggetti interessati per risolvere il grave problema di liquidità finanziaria delle imprese” coinvolte nei lavori legati ai bonus edilizi.

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Abbassata la stima di crescita del Pil

L’Istat ha rivisto al ribasso anche la crescita del Prodotto interno lordo nel 2022. Nelle precedenti stime, era pari al 3,9%. A produrre ricchezza è stato soprattutto quanto accaduto in Italia: consumi e investimenti degli italiani, oltre alla spesa pubblica (su cui c’è stato un impatto positivo dei bonus edilizi). Le scorte delle imprese sono invece calate e le importazioni sono state più alte delle esportazioni a causa dell’aumentato prezzo dei beni energetici.

Conte: “Spazzata via la balla del debito sulle spalle degli italiani”

“È stata solo becera propaganda del governo e della maggioranza. Non c’è nessun buco di bilancio, nessuna bolla, nessun debito aggiuntivo. Anzi, è vero l’esatto contrario: grazie alle politiche espansive che abbiamo messo in campo nel 2020, tra cui il Superbonus e la cessione dei crediti d’imposta, il Pil 2021 risulta cresciuto addirittura del 7% e il debito pubblico sta diminuendo più velocemente del previsto, proprio grazie alla crescita del Pil. Ce lo dice oggi l’Istat, spazzando via le falsità messe in circolo in questi giorni”. Cosi’ Giuseppe Conte sui suoi social riguardo all’aumento del deficit.

“L’impatto sul deficit 2021 e 2022, come risultato di queste nuove regole contabili, non rappresenta un maggior deficit, ma solo una sua diversa distribuzione: impatto anticipato, rispetto a una distribuzione nel tempo. Anzi, il fatto che l’incremento abbia riguardato gli anni pregressi fa sì che adesso per gli anni futuri si sia liberato spazio fiscale. Così il governo Meloni, grazie alla nostra eredità, magari troverà un po’ di quel coraggio che finora gli è drammaticamente mancato in politica economica”, ha aggiunto Conte.

FdI: “Incomprensibile il trionfalismo di Conte”

Alle parole del leader del Movimento 5 stelle è arrivato un commento da parte di Fratelli d’Italia. “Non è chiaro perché Conte e la sua ex maggioranza rosso-verde utilizzino, sul Superbonus, toni trionfalistici rispetto a un risultato economico che è sicuramente meno grave di come avrebbe potuto essere ma rimane un risultato negativo. Quanto emerso dai dati Istat non risolve le preoccupazioni del governo rispetto al deficit e al debito del 2023, che potrebbe essere pregiudicato dai debiti incagliati che le esotiche scelte legislative del governo Conte hanno provocato e che oggi il governo Meloni e la maggioranza di centrodestra dovranno risolvere per il bene delle famiglie e delle aziende italiane. Ovviamente tutto ciò al netto della sospensione, a causa della pandemia, dei parametri relativi al 2020, 2021 e 2022, da parte della Commissione europea, altrimenti ci saremmo trovati già fuori”. Lo ha detto il deputato di Fratelli d’Italia Marco Osnato, presidente della Commissione Finanze a Montecitorio.

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