Cala il numero di case comprate in Italia, invertendo una tendenza di crescita che durava da dopo lo scoppio della pandemia. Ecco le motivazioni di questo fenomeno.

Sarà per l’aumento dei tassi di interesse, che rendono più oneroso fare un mutuo. Oppure per i prezzi alti delle case a fronte di un’inflazione che mangia il potere d’acquisto. Fatto sta che il numero delle case comprate in Italia cala. È il primo rallentamento dopo lo scoppio della pandemia. Lo mostrano le statistiche dell’Agenzia delle entrate che individuano una diminuzione del 2.1% nel quarto trimestre del 2022 rispetto allo stesso periodo del 2021. Nelle otto principali città italiane la tendenza è ancora più marcata: il calo è del 3.1% con poco più di mille case in meno acquistate.

La tendenza negli ultimi dieci anni

Considerando i principali centri urbani, si vede che dal 2014 al 2016 il numero di case comprate è aumentato. Il confronto viene fatto rispetto al numero di compravendite nello stesso periodo dell’anno precedente. La crescita – anche se meno impetuosa – è proseguita fino alla pandemia. Nei primi due trimestri del 2020 il mercato immobiliare è calato per poi risalire nel 2021. Nel quarto trimestre del 2022 si osserva una crescita delle vendite delle residenze di taglio più piccolo, mentre per tutte le altre classi dimensionali c’è un calo.

Bologna, Roma e Milano: le città più colpite

I grandi centri dove il numero di compravendite è calato di più rispetto a un anno fa sono Bologna (-12.6%), Roma (-6.1%) e Milano (-4.6%). Sono tre delle quattro città italiane dove comprare casa costa di più, come mostrano le statistiche di Immobiliare.it.

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