Dopo la comunicazione dell’Istat sull’inflazione dei prezzi al consumo nel 2022, l’Unc, l’Unione nazionale consumatori, pubblica una classifica dei prodotti alimentari e delle bevande alcoliche che sono costate di più ai cittadini rispetto al 2021. Ecco quali sono e a quanto ammonta la crescita in euro.

L’Unione nazionale consumatori ha elaborato i dati Istat dell’inflazione media del 2022, per stilare la classifica dei prodotti alimentari e delle bevande analcoliche che hanno pesato maggiormente sulle tasche degli italiani, in termini di spesa aggiuntiva rispetto al 2021.

Se in media una famiglia italiana nel 2022 ha speso 513 euro in più per mangiare e bere, guardando alle sottoclassi di prodotto sono i vegetali freschi a vincere la classifica dei rincari, con una spesa supplementare di 63,30 euro rispetto al 2021, a fronte di un’inflazione media del 14,3%. Al secondo posto la frutta fresca che, con un’inflazione del 7,3%, costa 32,30 euro in più per una famiglia media. Medaglia di bronzo per formaggi e latticini, con una stangata rispetto a due anni fa pari a 32,10 euro (+8,6%). Appena giù dal podio il pollame (+13,5%, pari a 31,20 euro), poi il pane (+11%, +28,80 euro), al sesto posto la pasta (+17,3%, +24,30 euro). Seguono la carne bovina (+5,9%, +22,40 euro), prodotti di pasticceria e panetteria come crackers, piadine, fette biscottate (+7,8%, +20,20 euro) e pesce fresco (+8,3%, +18,30 euro). Chiudono la top ten i salumi (+5,1%, +15,10 euro).

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Inflazione alta ma incremento di spesa contenuto

Si segnalano poi gli altri oli alimentari (diversi da olio di oliva) che segnano il record dell’inflazione con +51,5%, ma che sono “solo” in 12° posizione in quanto a incremento di spesa (+12,50 euro), le uova (+12,8%) e l’olio di oliva (+8,2%) ex aequo con +9,60 euro. La pizza l’abbiamo pagata 9,10 euro in più (16° posto, +6,9%), i gelati 8,80 euro (17°, +13,1%), il caffè 8,10 euro (19°, +5,7 euro). Chiude la top 20 il burro con 7,90 euro, al 2° posto in quanto a inflazione (+28,2%). Si segnalano poi il riso con +7,60 euro, la farina con 7,5 euro (al 4° posto per inflazione), il latte fresco parzialmente scremato con 7,20 euro (che sommato a quello intero e conservato portano la stangata a 14,70 euro), lo zucchero, medaglia di bronzo per inflazione con +18,8% e un aggravio per le famiglie pari a 4 euro.

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