Prosegue la vicenda della piccola abbandonata dai genitori in Ucraina. La bambina era nata a seguito di una gravidanza con utero in affitto, quindi con ovuli e seme donati da una coppia e una donna che porta avanti la gravidanza.

Hanno cominciato l’iter per la gravidanza con utero in affitto in Ucraina, dato che attualmente in Italia è una pratica illegale, ma una volta nata non l’hanno più voluta.

L’hanno affidata ad una donna ucraina con già un figlio di 17 anni che se ne è presa cura per mesi sotto un compenso da parte della coppia. Ma i soldi, ad un certo punto, hanno smesso di arrivare e la donna, nonostante l’affetto per la piccola, si è vista costretta ad andare al consolato italiano a denunciare il fatto.

L’assistente sociale che ha preso in carico la bambina ha potuto notare come fosse allegra e socievole, ben nutrita e perfettamente in salute. La signora che si è presa cura di lei l’ha fatto con amore e dedizione ma adesso, in assenza dell’aiuto economico dei “genitori” non può più farlo.

La bambina è stata portata in Italia vista la nazionalità dei genitori ed è al momento affidata ad una coppia residente in Piemonte. Il Tribunale dei minori ha comunque avviato la procedura per l’affido definitivo con conseguente adozione.

La coppia attualmente affidataria è anche riuscita a trovare una tata che parla ucraino per non farle soffrire il distacco dalla lingua che ha sempre ascoltato avendo già diversi mesi di vita.

Verso i genitori biologici è stato aperto comunque un fascicolo. Al momento non ci sono ipotesi di reato ma comunque si pensa che possano essere denunciati per abbandono di minore. Ovviamente la procedura non è così semplice quindi si attendono le decisioni dei magistrati.

LE DICHIARAZIONI DELLA MADRE BIOLOGICA

Nel frattempo, la madre biologica si difende.

“Non me la sono sentita più, mi dispiace. Non la sentivo come mia figlia, mi dicevo: Che c’entro io con lei? Non ce l’ho fatta.”

A seguito dei dubbi sempre più persistenti della madre, anche il padre della bambina si è arreso.

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