Una missiva di poche righe in cui sono spiegati i motivi, ancora ignoti, che hanno spinto un pensionato schivo e taciturno ad architettare l’omicidio della moglie e il suo suicidio. E’ su questo breve testo che gli investigatori dei carabinieri del nucleo investigativo di Treviso si stanno concentrando per acclarare quanto avvenuto in una villetta a Casale sul Sile e scoperto nel pomeriggio di ieri, 2 marzo. Franco Gellussich, 72 anni (ne avrebbe compiuti 73 il prossimo 9 marzo), ha prima accoltellato la moglie Flora Mattucci, 72 anni, mentre questa era stesa a letto, prona. L’uomo ha poi raggiunto il garage e qui si è impiccato. La tragedia, secondo il medico legale, risalirebbe ad almeno due tre giorni fa.

A scoprire i cadaveri è stata una delle due figlie dei Gellussich, Cecilia, 34 anni, preoccupata non riuscendo a mettersi in contatto con i genitori. La donna, scoperta la doppia tragedia, si è poi recata dai carabinieri che hanno poi fatto intervenire il nucleo di polizia scientifica. Il magistrato di turno, Mara Giovanna De Donà, ha svolto un sopralluogo sul posto e nelle prossime ore conferirà l’incarico per svolgere le due autopsie che chiariranno modalità e tempi in cui si è consumato l’episodio. L’appartamento ed il garage sono stati nel frattempo messi sotto sequestro. I coniugi, lui nato a Venezia ma di origini croate (i genitori emigrarono da Lussino in Italia nel 1949), lei nata in Belgio nel 1950, si erano trasferiti a Casale sul Sile da una quindicina di anni, in una zona residenziale molto curata. Con i vicini pochissimi rapporti: qualcuno negli ultimi giorni aveva notato che l’auto della coppia, una Renault Megane, era posteggiata proprio di fronte al box. Nessuno dei residenti dello stabile avrebbe però sentito urla o si sarebbe reso conto di quanto avvenuto.

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