L’Unione nazionale consumatori ha comparato i dati Istat di agosto delle diverse città relativi a due voci del paniere: energia e prodotti alimentari. Ecco dove si fanno più sentire i rincari e a quanto ammontano.
La pesante ondata di rincari sta mettendo in crisi i bilanci di moltissime famiglie italiane. L’aumento dei prezzi non pesa, però, su tutti allo stesso modo, e non solo le diverse condizioni economiche di partenza. Gli aumenti variano molto anche da città a città. Lo dimostra uno degli ultimi studi condotti dall’Unione nazionale consumatori (Unc), che ha preso in esame gli ultimi dati Istat relativi ai prezzi dell’energia e dei prodotti alimentari, due voci che compongono il cosiddetto paniere.
L’Unc rileva innanzitutto che il prezzo di energia elettrica, gas e altri combustibili a livello nazionale è aumentato del 76,4% ad agosto, con una stangata a famiglia pari in media a 1.030 euro su base annua. A Bolzano, nello stesso periodo, le spese sono però volate del 117,5% su agosto 2021, a Trento del 116,7%, e a Perugia dell’86,8%.
La classifica delle città con inflazione più alta per energia elettrica, gas e altri combustibili – mese di agosto (dati tendenziali)
N | Città | Inflazione annua di agosto (luce e gas) |
1 | Bolzano | 117,5 |
2 | Trento | 116,7 |
3 | Perugia | 86,8 |
4 | Teramo | 86,6 |
5 | Terni | 85,7 |
6 | Lucca | 84,5 |
7 | Grosseto | 84 |
8 | Pistoia | 83,9 |
8 | Livorno | 83,9 |
8 | Pescara | 83,9 |
In nessun’altra città si è assistito a un rincaro più cospicuo, anche se incrementi sopra la media si sono registrati anche a Teramo (+86,6%), Terni (+85,7%), Lucca (+84,5%), Grosseto (+84%) Pistoia, Livorno e Pescara (tutte con +83,9%). È andata un po’ meglio a Genova, dove i rincari si sono fermati a +63,4% così come a Sassari (+64,7%) e in diverse altre città del Sud, da Reggio Calabria (+67,4%) a Benevento (+67,2%).
Ampie differenze nei rincari si rilevano anche osservando l’oscillazione dei prezzi dei prodotti alimentari e delle bevande analcoliche. In media, osserva l’Unc, a livello nazionale si è registrato un incremento del 10,5% ad agosto, equivalente ad una mazzata pari a 592 euro in più su base annua. A Cosenza, però, i prezzi sono saliti del 13,9%, traducendosi in una spesa di 898 euro in più per una famiglia media. Rincari superiori o equivalenti si sono registrati anche ad Ascoli Piceno (+13,4%) e a Teramo, dove mangiare e bere costa il +13% in più. I prezzi sono saliti oltre la media anche ad Imperia (+12,8%), Terni (+12,7%), Arezzo (+12,6%), Macerata (+12,4%), Avellino (+12,2%), così come a Verona, Potenza e Catania.
Classifica delle città con inflazione più alta per prodotti alimentari e le bevande analcoliche – mese di agosto (dati tendenziali)
N | Città | Inflazione annua di agosto (cibo e bevande) |
1 | Cosenza | 13,9 |
2 | Ascoli Piceno | 13,4 |
3 | Teramo | 13 |
4 | Imperia | 12,8 |
5 | Terni | 12,7 |
6 | Arezzo | 12,6 |
7 | Macerata | 12,4 |
8 | Avellino | 12,2 |
9 | Verona | 12,1 |
9 | Potenza | 12,1 |
9 | Catania | 12,1 |
Più ‘fortunati’ gli abitanti di Bergamo, Cremona e Parma, dove i prezzi sono cresciuti rispettivamente dell’8%, 7,8% e 7,6%. Per quanto riguarda Milano, rileva Unc, l’incremento è stato dell’8,4% e si è tradotto in un aggravio a famiglia pari a 457 euro.
Fonte Adnkronos