La nota trimestrale pubblicata da Istat, ministero del Lavoro, Inps, Inail e Anpal, rileva che l’occupazione cresce, ma la maggior parte delle persone vengono impiegate per periodi di tempo molto limitati. Positivi, invece, i dati su disoccupati e inattivi.

Il 37% delle posizioni lavorative attivate a tempo determinato nel secondo trimestre del 2022 ha una durata prevista fino a 30 giorni. È quanto emerge dalla Nota trimestrale sulle tendenze dell’occupazione pubblicata da Istat, ministero del Lavoro, Inps, Inail e Anpal, che rileva come un altro 36% dei contratti da dipendente firmati nello stesso periodo abbia una durata da due a sei mesi, e meno dell’1% superi un anno. Dal report emerge un aumento dell’incidenza sul totale delle attivazioni dei contratti di brevissima durata (23,7% fino a una settimana, +3,9 punti rispetto al secondo trimestre 2021) e la riduzione dell’incidenza per le altre classi di durata, a eccezione di quella da 6 mesi a un anno, che è in crescita (15,4%, +1,2 punti). Per quanto riguarda la prestazione occasionale, invece, il dato è rimasto in linea con quello del 2021, mentre è aumentato dello 0,7% su base annua il lavoro indipendente, rimasto tuttavia stabile in termini congiunturali.

La nota indica che in generale, nel secondo trimestre 2022, l’occupazione è aumentata sia rispetto al trimestre precedente sia allo stesso periodo del 2021. La crescita congiunturale (+175mila, +0,8%) si associa alla diminuzione dei disoccupati e degli inattivi di 15-64 anni. Anche su base tendenziale l’aumento degli occupati (+677 mila, +3,0%) si accompagna al forte calo delle persone in cerca di occupazione (-382 mila, -16,0%) e degli inattivi 15-64enni (-588 mila).

I dettagli sull’occupazione dipendente

Su base congiunturale, si legge nella nota diramata dall’Istat, la crescita dei dipendenti si osserva in termini sia in termini di occupati (+1,0%) sia di posizioni lavorative del settore privato extra-agricolo, che aumentano nell’industria in senso stretto (+0,5%), nelle costruzioni (+2,3%) e nei servizi (+1,4%). La crescita congiunturale delle posizioni lavorative dipendenti trova conferma nei dati del ministero del Lavoro e delle politiche sociali ricavati dalle Comunicazioni obbligatorie rielaborate che, in tre mesi, evidenziano un aumento di 159mila posizioni, a tempo indeterminato (+88mila rispetto al primo trimestre 2022) e a tempo determinato (+71 mila). Nel secondo trimestre 2022 le attivazioni di rapporti di lavoro alle dipendenze sono state 2 milioni 806 mila (+3,6% in tre mesi) e le cessazioni 2 milioni 647 mila (+4,6%).

L’occupazione dipendente, emerge ancora dai dati, è in aumento anche su base tendenziale. Le posizioni lavorative aumentano in tutti i settori, con l’unica eccezione di quello agricolo. Tale dinamica positiva trova conferma nei dati Inps-Uniemens (+682 mila posizioni in un anno), con differenze sostanzialmente imputabili al diverso perimetro di osservazione.

Fonte Adnkronos

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