Aumenti di più di 40 euro al mese per le minime, incrementi meno rilevanti in percentuale sopra i 2.100 euro lordi. Ecco come cambiano le pensioni secondo il disegno della manovra del governo Meloni.

Il governo guidato da Giorgia Meloni aumenterà le pensioni per adeguarle all’inflazione che a novembre è cresciuta ancora dell’11,8% anno su anno. La misura è contenuta nella bozza della legge di Bilancio. La rivalutazione sarà maggiore dell’indicizzazione all’inflazione per le pensioni più basse. Ecco come cambiano gli assegni.

Le pensioni minime

Oggi le pensioni minime sono pari a 525 euro. Come spiega Il Sole 24 Ore, gli assegni più bassi dovrebbero arrivare a oltre 570 euro il prossimo anno e a circa 580 in quello successivo. Infatti, chi riceve pensioni “di importo pari o inferiore al trattamento minimo Inps” beneficerà di un incremento dell’1,5% il prossimo anno e del 2,7% nel 2024 oltre all’indicizzazione all’inflazione pari al 7,3%. Il testo inviato al parlamento, visionato da upday, indica che quest’anno l’incremento non coinvolge solo le minime, ma anche le pensioni fino a quasi 533 euro.

Fino a quattro volte (2.100 euro lordi circa) la pensione minima, l’indicizzazione all’inflazione (ossia la maggiorazione del 7,3%) sarà piena. Secondo i calcoli del Corriere della Sera, chi riceve 2.000 euro lordi ne dovrebbe ricevere 2.146. Oltre questa soglia scattano i tagli agli aumenti.

L’adeguamento sarà dell’80% per gli assegni pari o inferiori a cinque volte il minimo (2.625 euro lordi), del 55% per quelli tra cinque e sei volte il minimo (fino a 3.150 euro lordi), del 50% tra sei e otto volte il minimo (fino a 4.200 euro lordi), del 40% tra otto e dieci volte il minimo (5.250 euro lordi) e del 35% per le pensioni superiori a 10 volte il minimo. Ovvero sopra i 5.250 euro lordi.

Queste misure portano ad un risparmio complessivo per il bilancio dello Stato. Come scrive Il Sole 24 Ore, la rivalutazione “extralarge” delle minime costa 210 milioni nel 2023 e 379 nel 2024. Una spesa più che compensata dai tagli all’indicizzazione delle pensioni più elevate che porteranno ad un risparmio di 2,1 miliardi nel 2023 e di circa 4,1 miliardi nel 2024. Nel 2021 lo Stato ha speso 286 miliardi di euro per le pensioni. Una cifra prevista in crescita nei prossimi anni (leggi qui i dettagli).

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