La Westminster Magistrates’ Court di Londra ha emesso l’ordine formale di estradizione negli Usa per l’attivista australiano fondatore di Wikileaks. La palla passa ora alla ministra degli Interni Priti Patel, il cui placet è praticamente scontato.

 Il giudice Paul Goldspring della Westminster Magistrates’ Court ha emesso un ordine formale per l’estradizione di Julian Assange negli Usa, dove il fondatore di Wikileaks dovrà affrontare un processo per la pubblicazione di file segreti relativi alle guerre in Iraq e Afghanistan. Negli Stati Uniti Assange rischia 175 anni di carcere per spionaggio.

Il caso passerà adesso alla ministra dell’Interno britannica, Priti Patel, per una decisione: il via libera della ministra, però, è ritenuto quasi scontato. Gli avvocati di Assange hanno quattro settimane di tempo per presentare osservazioni o un ricorso all’Alta Corte.

Assange, che il mese scorso ha sposato in prigione la sua avvocata, Stella Moris, è detenuto da tre anni nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh, a sud di Londra e non era presente all’udienza. Fuori dal tribunale diversi attivisti hanno protestato contro l’estradizione: tra loro anche l’ex leader del partito laburista Jeremy Corbyn.

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