Giovanni Scialpi, 60 anni lo scorso 14 maggio, si racconta in un’intervista al “Corriere della Sera”. Cantante icona degli anni ’80, è stato protagonista di tanti Festivalbar e ha partecipato al Festival di Sanremo per ben tre volte. Quattro anni fa, ha perso l’adorata madre malata di Alzheimer. Il mondo della musica lo ha messo da parte ma lui non perde la speranza che la ruota possa tornare a girare anche per lui. A tal proposito, cita il caso di Orietta Berti “che vive una rinascita dopo anni di buio”.
Il fidanzato americano
Scialpi si appresta a partire per Los Angeles. “Vado a trovare il mio fidanzato (Leo, ndr.) che non vedo da un anno – svela – Devo rimettere in moto un meccanismo che si è fermato con la morte di mamma prima, con la pandemia poi. Ho voglia di tornare sul palco, ho voglia di lavorare, non per i soldi ma per divertirmi”. Con Leo, si sente “tutti i giorni, in videochiamata”. “Abbiamo sessant’anni, i furori giovanili li abbiamo abbandonati, una relazione alla nostra età ha bisogni diversi, vive di altre cose – spiega – Quest’anno Leo non può venire in Italia, dunque andrò io, starò due settimane poi ritornerò”.
L’ex marito
Nel 2015 Scialpi si era unito civilmente a New York con il manager Roberto Blasi, insieme al quale aveva anche partecipato a “Pechino Express”. Dopo la separazione, il cantante si è innamorato di Leo, un dirigente di banca, anche lui separato.
Il futuro a Malaga?
“Con Roberto Blasi, siamo stati sposati sei anni, per me un amore travolgente – racconta – Oggi siamo in ottimi rapporti. A fine anno, non appena otterrò il divorzio, con Leo programmiamo di sposarci. Lui vorrebbe che andassi a vivere a Los Angeles, io penso che forse dovremmo cercare un posto dove la vita costa meno. Tipo Malaga, in Spagna… Lui ha una ex moglie a cui deve a vita gli alimenti. Hanno divorziato sette anni fa, da allora ha cambiato vita — ha cambiato tutto. La figlia lo ha reso nonno, ma è giovanile, come me. Deve stare al mio passo…”:
I problemi cardiaci
Qualche anno fa, Scialpi ha avuto un problema al cuore e gli è stato impiantato un peacemaker. “È successo dopo ‘Pechino Express’ – ricorda – Sono tornato piuttosto malconcio, del resto se hai problemi di salute mentre sei nella foresta pluviale dove vai? Non bevo e non mi drogo, direi anzi che sono un tipo atletico. Ma l’80 per cento del mio cuore non batte più, più precisamente il 35 per cento di un ventricolo, il 40 di un atrio. Sono vivo grazie al peacemaker”.
I limiti legati alla cardiopatia
“Gli ultimi esami che ho fatto la settimana scorsa sono andati bene – confida – la cardiologa che mi segue era entusiasta, il mio cuore ha fatto un battito cardiaco da solo, che felicità! Ho dei limiti, non posso andare più andare alla stessa velocità di prima. La cardiopatia ‘accorcia’ il fiato, quindi c’è bisogno di un maggiore allenamento. Sul palco non mi sono ancora sperimentato: un conto è fare una canzone una tantum, altra cosa è affrontare un’ora e mezzo di concerto. Ma credo con un buon allenamento di poterlo sostenere”.
“Al momento non posso permettermi il dentista”
Infine, Scialpi conferma di trovarsi ancora in condizioni di indigenza. “Ma non sono il solo a vivere in condizioni di povertà – precisa – Lo stop a ogni attività imposto dal lockdown ha peggiorato le cose. Non dovrebbero essere le multinazionali a ricevere aiuti e ‘ristori’ dallo Stato, ma le etichette più piccole, indipendenti. Conto sui concerti per riuscire a tornare ad avere una vita ‘normale’ e potermi permettere di andare dal dentista. Come tutti. E se proprio non riuscirò, be’ forse aprirò un localino a Malaga”.