L’Istat ha pubblicato i dati sui contratti collettivi e le retribuzioni contrattuali tra luglio e settembre 2022: ecco gli stipendi che crescono di più.
Gli stipendi di chi lavora nei ministeri, nelle farmacie private e nei Militari-Difesa sono quelli che crescono di più rispetto ad un anno fa. I primi sono aumentati del 9,3%, i secondi del 3,9% e i terzi del 3,8%. A dirlo sono gli ultimi dati dell’Istat su contratti collettivi e retribuzioni contrattuali tra luglio e settembre 2022. “L’incremento è invece nullo per commercio, credito e assicurazioni, energia e petroli ed energia elettrica e gas”, spiega ancora l’Istituto nazionale di statistica.
Crescono gli stipendi dei dipendenti dell’industria e della Pa
I dati rivelano anche che l’aumento anno su anno delle retribuzioni contrattuali è stato dell’1,5% per i dipendenti dell’industria, dello 0,6% per quelli dei servizi privati (come commercio, farmacie e alberghi) e dell’1,5% per i lavoratori della pubblica amministrazione. Quest’ultimo aumento riflette l’applicazione dei nuovi contratti collettivi nazionali. Nel comparto dei servizi invece, l’aumento più contenuto si lega ai ritardi nei rinnovi dei principali contratti del settore.
Aumento “moderato” delle retribuzioni contrattuali
Analizzare l’andamento degli stipendi è fondamentale per comprendere se si stia innescando la cosiddetta spirale tra prezzi e salari. Con un’inflazione galoppante, l’aumento degli stipendi potrebbe innescare a sua volta un nuovo aumento dei prezzi. Per fare un esempio, se una ditta ha pochi margini e deve alzare gli stipendi, chiederà un prezzo più alto ai suoi clienti. Una decisione che farebbe aumentare ulteriormente l’inflazione. L’Istat scrive che nel terzo trimestre del 2022 le retribuzioni contrattuali mostrano un aumento tendenziale (ossia anno su anno) ancora moderato, “sebbene più sostenuto rispetto a quello registrato nel trimestre precedente”.