Dopo l’interruzione per il periodo di lutto seguito alla morte della regina Elisabetta, il podcast di Meghan Markle, “Archetypes”, torna in onda con una nuova puntata, dal titolo “The Decoding of Crazy”, piena di nuove rivelazioni sulla vita della duchessa a corte e altrettanto inedite frecciate contro la royal family. Meghan, insieme alle sue ospiti, le attrici Constance Wu, Jenny Slate e Deepika Padukone, ha discusso di temi complessi del suicidio e dell’isteria.
“Sono stata chiamata isterica”
“Alzate la mano se siete state chiamate pazze o isteriche, o magari matte, folli, fuori di testa, completamente irrazionali”, ha esordito Meghan Markle nel nuovo episodio del suo podcast su Spotify. “Ok, avete afferrato il concetto. Ora, se fossimo tutte nella stessa stanza e potessimo vederci l’una con l’altra, penso sarebbe facile osservare quante di noi hanno alzato la mano. A proposito, l’ho alzata anche io”.
Una rivelazione clamorosa, benché la moglie del principe Harry, ancora una volta, non abbia approfondito la questione, evitando di dire chi l’avrebbe offesa con tali epiteti e in quale occasione. Di solito i Sussex accennano a un presunto evento spiacevole del loro passato (in particolare a Londra), ma non fanno accuse circostanziate, che possano essere provate, limitandosi a creare aspettativa, curiosità che alimenta l’attenzione nei loro confronti.
Meghan ha aggiunto che la parola “pazza” viene “usata con disinvoltura”, quasi in modo “casuale” e chi la pronuncia non si preoccuperebbe minimamente delle conseguenze, del “danno perpetrato sulla società e le donne ovunque” e delle “relazioni e famiglie distrutte, reputazioni e carriere rovinate”. Meghan Markle ha anche ricordato: “L’uso di queste etichette ci è stato inculcato dai film e dalla televisione, da amici e famiglia e persino da sconosciuti. La verità è che nessuno vuole questa etichetta”.
Farla finita una volta per tutte
La duchessa ha elogiato l’attrice Constance Wu per aver trovato il coraggio di parlare della sua esperienza, di piangere raccontando il suo tentativo di suicidio, sottolineando: “La cosa più pazza al mondo sarebbe tenersi tutto dentro…Penso sia bello”, riferendosi alla possibilità di esternare i sentimenti. Una prerogativa che Meghan non avrebbe avuto: “Vorrei piangere” ma “sono condizionata a tenere un diverso tipo di compostezza…”. Questa frase è molto interessante ed è, forse, l’unico indizio che potremmo collegare al discorso sulla follia. Sembra di intuire, infatti, che la duchessa avrebbe dovuto imparare questa “compostezza” di cui parla a Palazzo dove, per tradizione (ma è un’abitudine che pian piano si sta sgretolando), non è permesso esprimere emotività.
Naturalmente nessuno può dire con certezza se Meghan sia stata definita “pazza” a corte, ma l’impressione è che proprio la duchessa, con gli indizi lasciati durante il podcast, voglia condurci a questa conclusione (non confermata, né provata). Forse l’ex attrice avrebbe reagito alla presunta ostilità dell’ambiente royal trattenendosi, ma ciò avrebbe compromesso la sua condizione psicologica e di conseguenza sarebbe stata oggetto di pregiudizi. Toccato il fondo, nel “momento peggiore” il principe Harry l’avrebbe spinta a rivolgersi a una terapista: “Devi essere onesta riguardo a ciò di cui hai bisogno e non aver timore di chiederlo”. L’aiuto di una professionista avrebbe fatto capire a Meghan “lo stato in cui mi trovavo”.
Sentendo queste parole è impossibile non pensare a quel che la duchessa di Sussex rivelò a Oprah Winfrey nell’intervista del marzo 2021: “Non volevo più vivere. Sapevo che se non l’avessi detto l’avrei fatto. E questo era un pensiero chiaro, costante, reale, spaventoso”. La Markle ha concluso il podcast accennando al potere delle parole e all’attenzione che dovremmo fare quando le usiamo, soprattutto quando si tratta di termini taglienti come “isterica”: “[Le donne] si spaventano, rimangono in silenzio, interiorizzano e reprimono troppo a lungo. Chiamare qualcuno ‘pazzo’ o ‘isterico’ ignora completamente la sua esperienza, minimizzando ciò che sente”.