Con l’avvicinarsi della fine dell’estate e il ritorno in ufficio o all’università, si riattiva il mercato delle case per i fuori sede, lavoratori e studenti. Anche in questo settore pesa il caro prezzi. Ecco la classifica delle città più costose.
Il maggior investimento per chi lavora o studia lontano da casa va messo in conto se si sceglie Milano, la città più cara di tutte. Lo fa sapere Immobiliare. Quest’anno il costo medio di una singola in affitto si è fermato a 626 euro al mese, appena l’1% in più rispetto al 2022.
A fronte di un ulteriore aumento dell’8%, Bologna ha superato Roma sul podio, con un costo medio di 482 euro contro i 463 della Capitale che non ha visto variazioni di prezzo rispetto all’anno scorso. Poi c’è Firenze al quarto posto, con 435 euro al mese di richiesta media. Nel capoluogo toscano le cifre, fra le più alte, hanno smesso di crescere e si sono anzi ridotte del 4% in confronto a un anno fa. Quasi al pari al quinto posto troviamo Modena e Bergamo, con rispettivamente 412 e 411 euro. Nelle due città si sono registrati aumenti di poco più del 10%.
Di seguito la classifica completa dei costi delle stanze singole nelle città esaminate nell’analisi di Immobiliare.it Insights con le relative variazioni rispetto all’anno scorso:
Un mercato che piace a chi ha un appartamento da affittare
Redditizio e sicuro, è così che viene visto il mercato degli affitti delle stanze in Italia dai piccoli proprietari che hanno un alloggio da locare nelle città universitarie. Lo dimostrano i dati sull’offerta che nel 2023 risulta cresciuta quasi ovunque.
In particolar modo si è rilevato un boom nelle cosiddette città satellite, vicine cioè ai grandi centri di Milano e Roma. Nel primo caso parliamo di Brescia e Bergamo, che in un anno hanno visto crescere il numero di alloggi disponibili rispettivamente del 75% e 49%. Per la Capitale, la vicina Latina, collegata dalla rete ferroviaria e che offre un canone mensile di poco più di 300 euro, ha visto crescere l’offerta di stanze del 68% in un anno.
La domanda non si arresta
La coda lunga del post-Covid e dei rientri di chi negli ultimi anni preferiva vivere nei luoghi d’origine e poteva lavorare o studiare da remoto si traduce in una domanda sempre crescente.
A livello nazionale, questo indicatore risulta aumentato del 27% su base annuale ma nelle città esaminate ci sono dei picchi ben più alti. È il caso di Trento, dove si rilevano il 78% di richieste in più rispetto all’anno scorso; così come sono degni di nota gli evidentissimi aumenti di interesse registrati a Padova, Verona, Pavia, Roma e Latina (sopra al 50%).