La retribuzione è tra i fattori più importanti per la scelta di un posto di lavoro. Dal colosso fondato da Leonardo Del Vecchio alle aziende nei settori dell’energia e della finanza, ecco i posti di lavoro più ambìti.

Quanto pagano le grandi aziende italiane

Luxottica è tra le aziende italiane che offrono la retribuzione più alta: lo stipendio medio annuo per chi lavora nel colosso degli occhiali è di 32mila euro. Analizzando i dati pubblicati su portali e motori di ricerca, come Indeed, Glassdoor e Job Pricing, si può ricavare un quadro degli stipendi nelle principali aziende del nostro Paese. Uno stagista di Luxottica guadagna tra i 9.000 e i 12mila euro l’anno; un impiegato tra i 30mila e i 33mila euro l’anno, mentre un manager tra i 55mila e i 58mila euro. Infine un senior manager o dirigente junior possono raggiungere una retribuzione fino a 106mila euro l’anno.

Tra le aziende che offrono ottimi stipendi spicca A2A: un impiegato che lavora nell’azienda energetica guadagna in media 31mila euro l’anno, 42mila euro un project manager, 45mila euro un senior buyer e tra i 100mila e i 150mila euro un dirigente. Chi lavora per la multinazionale Astaldi, invece, guadagna in media 40mila euro l’anno per una posizione non dirigenziale, un direttore tecnico può sfiorare i 70mila euro l’anno e un project manager oltre i 75mila l’anno.

Quanto guadagna chi ha una posizione di rilievo

Per quanto riguarda manager e dirigenti, i settori più remunerativi in Italia sono quello bancario, quello dei servizi finanziari, dell’aeronautica, della moda e del lusso, della farmaceutica, delle biotecnologie e delle assicurazioni.

I profili più pagati sono quelli dei dirigenti delle assicurazioni, i quadri delle banche e servizi finanziari, gli impiegati del Oil & Gas, gli operai delle telecomunicazioni. Al contrario, le paghe più basse sono quelle dei dirigenti del turismo, gli impiegati e gli operai dei servizi alla persona.

Le aziende italiane in cui l’amministratore delegato guadagna di più sono: Enel, Unipol ed Eni. Seguono Brembo, Banca Farmafactoring, Intesa Sanpaolo, Generali, Elica, Pirelli e Telecom Italia.

Al primo posto il settore finanziario, all’ultimo quello agricolo

Secondo i dati raccolti da alcuni osservatori specializzati in indagini retributive, negli ultimi due anni ci sarebbe stato un leggero incremento nei salari (per tutte le posizioni lavorative). La retribuzione annua lorda media, riferita al 2021, è di 29.469 euro a dipendente (con un incremento dello 0,8% rispetto al 2020 sulla retribuzione fissa). La forza lavoro più cospicua è costituita dagli operai che, lo scorso anno, hanno visto crescere i propri salari dell’1,5%.

A guadagnare di più però sono i dipendenti dei servizi finanziari. Quelli che percepiscono meno fanno parte del settore agricolo e dei servizi alla persona, preceduti dall’edilizia. I dirigenti nel settore finanziario guadagnano in media (in lordo, ad anno) 109.257 euro, contro i 94.328 euro dei dirigenti nel settore agricolo. Un operaio dei servizi guadagna in media 24.098 euro, mentre quello dell’industria del processo 26.898 euro.

A guadagnare meno sono sempre gli operai del settore agricolo con 23.668 euro in media. Gli stipendi sono più alti nel Nord e Centro Italia. I più bassi sono nel Sud Italia e nelle Isole. Ad esempio, un operaio al Nord prende in media 30.632 euro lordi all’anno, al Centro 29.248 e al Sud 26.812.

Retribuzione annua lorda media per settore (comprende dirigenti, quadri, impiegati e operai)

Infografica di upday realizzata utilizzando dati di Job Pricing

Le aziende che pagano di più sono quelle del settore dell’energia elettrica, del gas e dell’acqua, ma anche quelle del settore alimentare, bevande e beni di largo consumo. Seguono i provider di servizi e di consulenza informatica e i produttori di apparecchi elettrici ed elettronici e di sistemi di automazione. Le retribuzioni più basse si registrano invece tra le imprese che si occupano di consulenza fiscale, legale, amministrativa e gestionale.

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