E’ un vero e proprio scoop quello che Massimo Giletti regala al direttore di “Oggi” Carlo Verdelli. Il conduttore di “Non è l’Arena”, che ha fama di essere un single impenitente, confessa di essere innamorato di una donna da dieci anni. Giletti non svela l’identità del suo grande amore ma ammette di essere “un pasticcione”, condizione che lo spinge a cercare altro.
“La quotidianità uccide, non riesco a superarla”
“Se sono innamorato? Le dico una cosa che non ho mai rivelato: ho un amore grande per una donna. Mi vive dentro da dieci anni – confida a Carlo Verdelli – Un sentimento al riparo: come un giardino segreto che non voglio dividere con nessuno. Una certezza a cui ritornare, un’àncora. Perché poi sono sempre alla ricerca di altro, di un innamoramento, di un volto nuovo. Sono un pasticcione. Ho vissuto emozioni bellissime, non c’è nulla di più travolgente. Ma la quotidianità uccide. Non riesco a superarla. Neanche da ragazzo: la prima relazione vera l’ho avuta a 20 anni”.
Il difficile rapporto con il padre
Nella medesima intervista, Massimo Giletti si lascia andare ad altre confessioni. A partire dal difficile rapporto con il padre: “Quando avevo 5 anni, papà decide di far studiare a Torino i miei fratelli gemelli, più grandi di 7 anni. Mia madre si trasferisce con loro, io rimango e non la vedo per settimane. Una sofferenza immensa”.
“Dopo la laurea in Legge comincio a lavorare nell’azienda tessile di famiglia a Ponzone Biellese – prosegue – C’è una fresa gigantesca, 20 metri di altezza. Se si ferma, si ferma la fabbrica. Alle 3 di notte si inceppa. Con un meccanico salgo su una scala, il motore nuovo sulle spalle, 80 chili di peso in due. Alle 6 del mattino, stremati, abbandoniamo gli attrezzi sporchi sul pavimento, ci penseremo dopo. Arriva papà, mi guarda e fa: perché non hai pulito? Basta. Ho detto addio”.
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“Potevo essere il figlio di Picasso”
Il conduttore di “Non è l’Arena” svela un altro particolare inedito: “Potevo essere il figlio di Picasso: il 30 aprile del 1961, mia madre Giuliana va a cena in un ristorante vietnamita di Cannes, vede Picasso seduto a un tavolo e gli chiede un autografo. Lei era molto bella. Lui le firma un biglietto, la guarda, ci pensa un po’ e aggiunge due disegni: un seno scoperto, una barchetta a vela. E propone: vieni via tre giorni con me? Lei disse di no, era già sposata. Due mesi dopo vengo concepito io. E sa una cosa? Io nasco e mio padre arriva con due giorni di ritardo: lui non c’è mai stato nella mia vita. Eppure, da quando è mancato due anni fa, mi manca da morire”. Il prossimo 18 marzo, Giletti spegnerà 60 candeline ma non festeggerà il compleanno. “Non l’ho mai fatto”, dice.