Non siamo di fronte a una nuova pandemia

Per quanto l’esperienza del Covid-19 ci abbia reso ipersensibili alla parola virus, nel caso del vaiolo delle scimmie possiamo stare sereni: questo virus non apre lo scenario di una nuova pandemia. Come confermano diversi scienziati, tra cui Jay Hooper, virologo presso l’Istituto di Ricerca Medica sulle Malattie Infettive dell’Esercito degli Stati Uniti a Fort Detrick, nel Maryland, il virus non si trasmette da persona a persona con la stessa facilità di trasmissione del Covid. È un virus molto simile a quello del vaiolo, per cui esistono già trattamenti e vaccini per limitarne la diffusione. Quindi, sebbene gli scienziati siano preoccupati, perché ogni nuovo comportamento di un virus è qualcosa da non sottovalutare, almeno per ora non c’è motivo di farsi prendere dal panico.

Come si trasmette



A differenza della malattia da SARS-CoV-2, che si diffonde attraverso le minuscole goccioline di saliva trasportate dall’aria, si pensa che il vaiolo delle scimmie si diffonda attraverso il contatto tra fluidi corporei. Ciò significa che una persona affetta da vaiolo delle scimmie è in grado di infettare un numero molto contenuto di contatti stretti rispetto a una persona positiva al Covid.

I sintomi 

La pandemia del Covid e la diffusione del vaiolo delle scimmie non sono per niente paragonabili, se non per alcuni sintomi comuni a quelli dell’influenza. Il vaiolo provoca anche l’ingrossamento dei linfonodi e, alla fine, le caratteristiche lesioni piene di liquido sul viso, sulle mani e sui piedi. La maggior parte delle persone che contraggono il vaiolo delle scimmie solitamente guariscono in poche settimane senza un trattamento particolare.