Il Prodotto interno lordo italiano è cresciuto da luglio a settembre, secondo le stime preliminari dell’Istituto nazionale di statistica.

Rallenta ma continua a crescere. Secondo le stime preliminari dell’Istat, questo è l’andamento del pil italiano nel terzo trimestre del 2022, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, ossia depurato delle fluttuazioni dovute a fattori meteorologici, consuetudinari, legislativi. Da luglio a settembre è aumentato dello 0,5% rispetto al trimestre precedente ed è invece cresciuto del 2,6% anno su base annua.

La crescita in tutto il 2022

L’Istituto nazionale di statistica fornisce anche un altro dato. Ipotizziamo che la somma di consumi, investimenti, spesa pubblica e saldo della bilancia commerciale (esportazioni meno importazioni) – questo è uno dei modi per calcolare il pil – resti invariata nell’ultima parte dell’anno rispetto a questo terzo trimestre. Quest’anno si concluderebbe con un Prodotto interno lordo in crescita del 3,9%. Un risultato che porterebbe il Pil più in alto rispetto alle ultime previsioni a legislazione vigente del governo Draghi scritte nella cosiddetta Nadef, cioè la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza. Questa stimava per il 2022 un pil a +3,3% già in rialzo rispetto al +3,1% del Documento di economia e finanza varato ad aprile. 

Quasi due anni con il segno più per il pil

Si tratta del settimo segno positivo consecutivo per il Prodotto interno lordo trimestrale dopo la pandemia. La crescita è però in decelerazione rispetto al secondo trimestre dell’anno, quando era stata dell’1,1% su base congiunturale e del 5% anno su base annua. “Si rimarca la natura provvisoria di questa stima, che riflette dal lato della produzione un calo dell’agricoltura e dell’industria e un aumento marcato dei servizi“, spiega l’Istat riferendosi al dato del terzo trimestre.

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