La Banca centrale europea ha alzato i tassi di interesse dello 0.5% per combattere il caro prezzi. Questo porta a un aumento dei mutui a tasso variabile: ecco di quanto.

La Bce tira dritto. Nonostante le tensioni del settore bancario, l’istituto guidato da Christine Lagarde ha deciso di alzare i tassi di interesse di altri 50 punti base, portando il principale al 3.5%. Quello iniziato a luglio 2022 è il più rapido incremento dei tassi da 40 anni. Una scelta motivata dalla volontà di contrastare l’inflazione: proprio dagli anni ’80 i prezzi in Italia non salivano in doppia cifra. Per di più, come si vede dal grafico, i tassi nell’Eurozona restano al di sotto di quelli negli Stati Uniti e in Gran Bretagna.

Perché la Bce fa aumentare le rate dei mutui

Quale è la motivazione di questa decisione? Ipotizziamo che una coppia voglia comprare una casa e che prenda a prestito centomila euro. Semplificando molto, se i tassi sono all’1%, dovranno pagare 1.000 euro. Se i tassi però salgono al 3.5%, la coppia dovrà dare 3.500 euro. E così via. Un aumento dei tassi di interesse irrigidisce, in generale, la richiesta di credito da parte di cittadini e imprese. E quindi fa calare la domanda: la coppia ci penserà due volte prima di comprare la casa. Calando la domanda, si raffreddano anche gli aumenti dei prezzi. Effetto collaterale di questo è la minore crescita, o addirittura la recessione dell’economia: semplificando di nuovo, se la coppia non comprerà la casa non darà lavoro agli operai che dovevano ristrutturarla.

La Banca centrale europea: “Nel 2023 non ci sarà una crisi”

Secondo gli esperti di Francoforte, la recessione sarà sventata. In base alle stime, il Prodotto interno lordo (Pil) dell’Eurozona dovrebbe aumentare dell’1% nel 2023. La crescita dovrebbe poi accelerare: 1.6% nel 2024 e nel 2025. A dicembre 2022, le previsioni erano più cupe per quanto riguarda l’anno in corso: la Banca centrale europea si attendeva una crescita dello 0.5%. Le previsioni sono state invece riviste al ribasso per il 2024 e il 2025 a causa della “politica monetaria più restrittiva” adottata. In sostanza, l’inflazione è rimasta troppo alta (e lo rimarrà “per troppo tempo”, prevede la Bce) e quindi si sono dovuti alzare maggiormente i tassi. Facendo rallentare l’economia.

Di quanto aumentano le rate dei mutui

Facile.it ha fatto due conti prendendo in esame un mutuo a tasso variabile da 126.000 euro in 25 anni sottoscritto a gennaio 2022. Il tasso annuo nominale di partenza ipotizzato è dello 0,67% corrispondente a una rata mensile di 456 euro. Dopo la corsa dei tassi di interesse, culminata con l’ultima decisione della Bce, il costo arriverebbe a 693 euro. Quasi il doppio della rata originale.

La presidente Lagarde: “Banche? Non vediamo crisi di liquidità”

Rispetto alle banche, Lagarde ha specificato che la Banca centrale europea può “dimostrare creatività se ci fosse una crisi di liquidità, ma non la vediamo attualmente”. Anche perché “il settore bancario è molto molto più forte del 2008“. Quanto a possibili altri rialzi dei tassi, la presidente francese ha specificato che “non è possibile in questo momento determinare su quale sentiero andremo avanti”. Una mossa diversa rispetto a quella di febbraio, quando era stato preannunciato questo rialzo dei tassi di marzo. Tuttavia, Lagarde ha specificato: “Se la situazione di incertezza dovesse diminuire, sappiamo che abbiamo ancora molta strada da fare nella lotta all’inflazione”.

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