“E’ imminente l’uscita di monoclonali iniettabili a livello intramuscolare, per poter facilitare anche la cura domiciliare. La vicinanza tra territorio e ospedale è infatti la reale chiave di volta per utilizzare al meglio la risorsa degli anticorpi monoclonali”. Lo ha affermato Giorgio Palù, virologo e presidente dell’Agenzia italiana del Farmaco (Aifa), durante l’apertura dei lavori congressuali dell’ottava edizione di ‘FarmacistaPiù’, il congresso dei farmacisti italiani, in corso fino a domenica.
Sui farmaci monoclonali Palù ha sottolineato come “il loro impiego” non sia “così frequente per ragioni logistiche, perché, come tutti gli antivirali, tra le altre cose andrebbero somministrati entro le 48-72 ore dall’esordio dei sintomi, mentre di solito sono prescritti dopo altre cure magari meno efficaci e vengono utilizzati solo in ospedale e per endovena”.
Il presidente dell’Aifa – che ha tenuto una vera e propria lezione sui farmaci e sui loro complessi meccanismi di azione – ha evidenziato come la pandemia ci abbia “insegnato che abbiamo bisogno di farmaci”, ma anche come la ricerca farmacologica sia “molto più difficile e lunga” per arrivare a medicinali anti-Covid rispetto a quella, meno complessa, ma per questo non meno sicura o efficace, dei vaccini.