Il presidente di Confindustria Carlo Bonomi dà un giudizio positivo su tre punti sostanziali dell’integrazione alla Nota di aggiornamento del documento di economia e finanza approvata venerdì 4 novembre dal Consiglio dei ministri. Bonomi sottolinea poi che per il sistema industriale italiano nel 2019 il conto della bolletta energetica era di 8 miliardi, quest’anno è stimato in 110 miliardi.
“Positivo” il giudizio del presidente di Confindustria Carlo Bonomi su tre punti sostanziali dell’integrazione alla Nadef (Nota di aggiornamento del documento di economia e finanza) approvata ieri, venerdì 4 novembre, dal Consiglio dei ministri guidato da Giorgia Meloni. Il documento è importante perché fornisce i numeri di bilancio all’interno dei quali si muoverà la Manovra da approvare entro il 31 dicembre.
Energia, gas e conti pubblici
“È positivo che si mettano tutte le risorse sull’energia, lo avevamo chiesto. Positivo anche l’annuncio che è stato fatto sulla gas release (la fornitura del gas estratto dai nuovi giacimenti individuati in Italia alle aziende energivore a un prezzo calmierato, ndr). Positivo il voler proseguire nel voler mantenere la barra dritta sui conti della finanza pubblica”, ha commentato Carlo Bonomi a margine dell’assemblea di Federmeccanica, ovvero l’associazione di rappresentanza degli interessi dell’industria manifatturiera-metalmeccanica. “Avremmo voluto e speriamo che in futuro ci sia la possibilità di lavorare seriamente sulla riconfigurazione della spesa pubblica, per un 4-5%: le risorse necessarie per il taglio del cuneo fiscale (la differenza tra il lordo e il netto in busta paga, ndr)”, ha aggiunto ancora Bonomi.
Apertura di Confindustria ai sindacati
Un dialogo sembra essere possibile tra associazioni datoriali e sindacati. Secondo il vicepresidente di Confindustria per il lavoro e le relazioni industriali, Maurizio Stirpe, è sbagliato per le parti sociali “presentarsi separati al tavolo con il decisore politico”, con il rischio che poi “non accontenta né una parte né un altra”. Stirpe ha proposto così ai segretari generali dei tre principali sindacati italiani “di scegliere cinque o sei temi o porli insieme”. Dai sindacati è arrivata un’approvazione sul metodo sottolineando però che serve lavorare ad una intesa nel merito. “Se si parla di alleanza, Confindustria ha sempre dato la massima disponibilità, ma ci vuole la volontà di farla veramente“, ha sottolineato ancora Carlo Bonomi dal palco.
Confindustria denuncia: il costo della bolletta è passato da 9 a 110 miliardi di euro
Bonomi ha poi spiegato che per il sistema industriale italiano “nel 2019 il conto della bolletta energetica era di 8 miliardi di euro, quest’anno è stimato in 110 miliardi”. Numeri che l’ex presidente di Assolombarda (l’associazione degli industriali di Milano e dintorni) definisce “impietosi“. “Con queste cifre né le imprese né le famiglie ce la possono fare”, ha concluso.