Elaborando gli ultimi dati Istat relativi al mese di maggio, l’Unione nazionale consumatori ha stilato la classifica completa delle città con i maggiori rincari annui previsti per quanto riguarda due voci del paniere: ‘cibo e bevande’ e ‘luce e gas’. A Catania i rincari dei prodotti alimentari più alti, a Bolzano prodotti energetici oltre il 110%.
Dove cibo e bevande costano di più
In Italia i prezzi dei prodotti alimentari e delle bevande analcoliche a maggio sono saliti del 7,4% su base annua, determinando già una stangata pari in media a 417 euro a famiglia, batosta che sale a 514 euro per una coppia con un figlio, 569 euro per una coppia con due figli e che raggiunge il record di 680 euro per una coppia con 3 o più figli.
A guidare la classifica della città con i maggiori rincari è Catania, dove per cibo e bevande si registra un rialzo dell’11,1% rispetto a maggio 2021. Al secondo posto Imperia con un incremento dei prezzi dell’11% e un aggravio annuo pari a 589 euro, al terzo Sassari con +10%. Seguono Palermo (+9,9%), Teramo (+9,6%), Cosenza (+9,5%), in settima posizione Ascoli Piceno (+9,3%), e poi Trento, Gorizia, Pescara e Messina (tutte con il 9,2%). In fondo alla classifica c’è sorprendentemente Milano, dove i prezzi crescono “solo” del 4,7%, seguita da Mantova (5%) e Como (5,2%).
Luce e gas più cari a Bolzano, Trento e Lodi
Per quanto riguarda l’energia elettrica, gas e altri combustibili, voce che include luce (mercato tutelato e libero), gas, gasolio per riscaldamento e combustibili solidi, in Italia l’aumento a maggio è già stato astronomico: +64,7% il dato tendenziale, con un impatto a famiglia pari in media a 872 euro su base annua.
In cima alla classifica c’è Bolzano, dove le spese per luce e gas decollano del 112,9% su maggio 2021, seguita da Trento (+109,2%, anche qui oltre il doppio). Sul gradino più basso del podio Lodi (+79,8%). Seguono tutte città della Lombardia: Milano +78,2%, Varese +78,1%, Cremona +77,4%, Lecco al settimo posto con +76,8%, Bergamo +76,6%, Brescia e Mantova (entrambe a +76,5%), Pavia (+76,4%) e Como (+76,2%). Le città meno svantaggiate sono Sassari (+51,6%), Reggio Calabria (+52,1%), Cagliari e Napoli (+53,2% per entrambe).
Fonte Adnkronos