Mancano poche settimane all’erogazione del tanto atteso bonus 200 euro, ma restano ancora dei dubbi sulle modalità per richiederlo e sui requisiti necessari per ottenerlo. I dipendenti pubblici sono l’unica categoria di lavoratori che potrà ottenere l’incentivo in modo del tutto automatico. Per gli altri le cose non sono altrettanto semplici. Ecco tutto ciò che c’è da sapere, categoria per categoria.

Chi sono i destinatari del bonus 200 euro

Introdotto dal governo con il decreto Aiuti, il bonus 200 euro è un incentivo una tantum da destinare a una vasta platea di cittadini come antidoto, almeno parziale, contro i rincari provocati dalla crisi economica degli ultimi mesi. Tra lavoratori, pensionati, disoccupati e percettori di reddito di cittadinanza, si stimano circa 31,5 milioni di possibili beneficiari, la maggior parte dei quali (15 milioni) è rappresentata da lavoratori dipendenti e autonomi. Potranno ottenere il bonus anche i titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, i collaboratori domestici, gli stagionali, gli intermittenti, i titolari di partita Iva e i lavoratori autonomi occasionali.

Per quanto riguarda i dipendenti, saranno direttamente i datori di lavoro ad anticipare nella busta paga di luglio la somma, che poi riceveranno indietro dalla Stato attraverso “denuncia Uniemens”. Dalle prime interpretazioni del decreto sembrava dunque che il bonus sarebbe arrivato in modo automatico, senza nessun iter da completare per i lavoratori. Ma le cose non sono esattamente così. Non solo, in base alla categoria d’appartenenza, c’è anche chi otterrà il rimborso a settembre.

L’importo di 200 euro, poi, è netto e il bonus non sarà tassato perché non concorre alla formazione del reddito ai fini Irpef.

I requisiti

Diversi i requisiti fondamentali per ottenere il bonus. Il primo riguarda il reddito e interessa tutti i lavoratori compresi nella platea, anche quelli titolari di altre tipologie di contratto: per ottenere i 200 euro bisogna aver maturato nel 2021 un reddito imponibile annuo non superiore ai 35mila euro lordi.

Il secondo requisito riguarda invece solo i dipendenti (pubblici e privati) e consiste nell’aver beneficiato nel primo quadrimestre 2022, per almeno di una mensilità, dell’esonero di 0,8 punti sulla quota dei contributi previdenziali, prevista dalla Legge di Stabilità nell’ambito della riforma Irpef.

Altra condizione per ottenere la somma – si legge all’articolo 32, commi 1 e 18 del del n.20/2022 – è quella di non non avere in famiglia nessuno che percepisca pensione di cittadinanza o trattamento previdenziale sociale di qualsiasi tipo, né tanto meno aver richiesto il bonus già a un altro eventuale datore di lavoro (in presenza di più rapporti lavorativi).

Cosa cambia tra dipendenti pubblici e dipendenti privati

Il punto critico riguarda soprattutto le modalità per ottenere il bonus. Da questo punto di vista occorre distinguere i lavoratori pubblici da tutte le altre categorie beneficiarie del bonus. I dipendenti pubblici sono gli unici tra i dipendenti a ricevere in automatico l’incentivo, senza ricorrere a nessuna dichiarazione o autocertificazione: sarà direttamente l’Inps a individuare i beneficiari e a procedere con l’erogazione.

I lavoratori del settore privato dovranno invece procedere con un’autodichiarazione da inviare al datore di lavoro. All’articolo 31 del dl n.50 del 2022 si legge “tale indennità è riconosciuta in via automatica dal datore di lavoro nel cedolino di luglio previa dichiarazione del lavoratore di non essere titolare delle prestazioni di cui all’articolo 32, commi 1 e 18“.

Nonostante l’indicazione contenuta nel testo del decreto, il governo non ha ancora predisposto nessun modulo scaricabile. Per questo questo motivo i Consulenti del Lavoro hanno elaborato un facsimile, attraverso il quale i lavoratori potranno confermare di rispettare tutti i requisiti richiesti.

Il modulo per l’autodichiarazione pubblicato dalla Fondazione Consulenti del Lavoro

Lavoratori autonomi e occasionali

L’indennità una tantum spetta anche a lavoratori autonomi, titolari di partita Iva e professionisti iscritti alle gestioni previdenziali obbligatorie Inps. Per loro è stato istituito un fondo da 500 milioni di euro. Bisogna attendere, però, il decreto ministeriale attuativo che indicherà i requisiti, le modalità di erogazione e le tempistiche.

Anche i lavoratori occasionali hanno diritto al bonus, pur in assenza di partita Iva, a patto però che siano rispettate alcune condizioni. Due sono i requisiti necessari, ovvero essere iscritti alla gestione separata Inps e aver versato almeno un contributo mensile nel 2021.

Chi deve compilare l’autodichiarazione e chi no

Le categorie che non dovranno compilare nessuna autodichiarazione e riceveranno il bonus in modo automatico dall’Inps sono i dipendenti pubblici, i pensionati, i percettori di reddito di cittadinanza e i disoccupati.

Tutti i lavoratori dipendenti privati, a prescindere dal tipo di contratto, devono inviare l’autodichiarazione al datore di lavoro (a un solo datore in presenza di più rapporti lavorativi).

Dovranno, invece, presentare domanda all’Inps i titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa (co.co.co), con contratto attivo alla data di entrata in vigore del decreto, sempre con reddito inferiore ai 35mila euro lordi.

Ancora all’Inps dovranno rivolgersi i lavoratori a intermittenza, a patto di aver maturato almeno 50 giornate lavorative da cui non abbiano ricavato un reddito superiore a 35mila euro per l’anno 2021. Così come dovranno fare i lavoratori dello spettacolo iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo che nel 2021 abbiano lavorato almeno 50 giorni, sempre nel tetto di reddito di 35mila euro all’anno.

Una procedura ancora diversa dovranno invece seguire i lavoratori domestici, pur rientrando nella categoria dei dipendenti: per loro sarà necessario fare domanda presso gli istituti di patronato e possedere il Pin Inps, lo Spid, la Carta nazionale dei servizi (Cns) o la Carta di identità elettronica (Cie).

Quando arriva il bonus

Le categorie che dovranno fare richiesta all’Inps o agli istituti di patronato riceveranno il bonus a settembre 2022 e non a partire dal primo luglio 2022, come previsto per tutti gli altri.

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