L’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente ha diffuso i primi, allarmanti, calcoli sull’impatto dell’aumento del costo dell’energia sulle utenze domestiche e quindi sulle tasche delle famiglie italiane. Il Codacons attende il pronunciamento del Tar per la sospensione delle delibere di Arera e intanto accusa: “Gli interventi del governo sono stati non solo insufficienti, ma anche inadeguati”.
Gli aumenti nel primo trimestre del 2022
“Pur con gli interventi straordinari da parte del Governo, nel primo trimestre 2022 sul primo trimestre 2021 si è registrato un aumento del 131% per il cliente domestico tipo di energia elettrica (da 20,06 a 46,03 centesimi di euro/kWh, tasse incluse) e del 94% per quello del gas naturale (da 70,66 a 137,32 centesimi di euro per metro cubo, tasse incluse)”.
Ad affermarlo è il presidente di Arera, Stefano Besseghini nel corso della sua audizione in Senato in merito alla Comunicazione della Commissione sulla “risposta all’aumento dei prezzi dell’energia: un pacchetto di misure di intervento e di sostegno”.
“Negli ultimi mesi questa Autorità, fortemente preoccupata per l’attuale impennata dei prezzi dell’energia, si è più volte espressa ed ha fattivamente contribuito con il parlamento e il governo all’individuazione di strumenti per contrastare gli effetti negativi di questi improvvisi e importanti rincari, al fine di garantire l’accessibilità economica alla fornitura di energia, soprattutto alle categorie di clienti più a rischio, senza mettere a repentaglio gli investimenti nel settore dell’energia e l’avviata transizione ecologica”.
“La forte volatilità dei prezzi che contraddistingue questo periodo – sottolinea Besseghini – rende, ad avviso di questa Autorità, particolarmente difficile fornire elementi previsivi affidabili. Le quotazioni dei prodotti forward per l’anno 2022, dopo una discesa nei primi giorni dell’anno intorno ai 65 euro/MWh per il gas naturale e ai 170 euro/MWh per l’energia elettrica, sono risalite negli ultimi giorni intorno agli 80 euro/MWh per il gas naturale e ai 200 euro/MWh per l’energia elettrica. Ad esempio, il livello raggiunto dai prezzi in Europa e la minor domanda asiatica di gas naturale hanno portato un significativo incremento, al termine dello scorso anno, dei volumi di Gnl destinati all’Europa. Questo trend potrebbe trovare conferma anche nei mesi primaverili, stando alle quotazioni a termine più recenti dei prezzi europei rispetto a quelli asiatici”.
“Le leve fiscali, la riduzione degli oneri generali di sistema a carico dei consumatori dell’energia, così come le rateizzazioni a favore dei consumatori e le misure a tutela delle classi di clienti più vulnerabili rappresentano gli interventi che gli Stati membri dovrebbero utilizzare nel breve termine per mitigare l’impatto del caro prezzi. Le imposte ambientali, le leve fiscali e i proventi delle aste dei permessi di emissione della CO2, i principali strumenti di finanziamento di tali interventi”, ha aggiunto Besseghini parlando delle possibili misure per arginare l’impatto di questi aumenti.
Codacons: “Interventi del governo insufficienti e inadeguati”
È attesa per il prossimo 23 febbraio la decisione del Tar Lombardia sul ricorso presentato dal Codacons, assieme ad altre associazioni dei consumatori, tra cui Assoutenti, per ottenere la sospensione delle delibere Arera che hanno introdotto i pesanti aumenti tariffari nelle bollette di gennaio. Lo ricorda una nota Codacons che commenta i dati “sui rincari astronomici” di luce e gas diffusi oggi da Arera “dimostrano la totale inadeguatezza delle misure di contrasto fin qui adottate dal Governo, e l’impatto che la crisi energetica sta avendo sulle tasche degli italiani, alle prese in questi giorni con le prime fatture di elettricità e gas relative al 2022″.
“I fondi messi in campo dall’esecutivo non hanno impedito un maxi aumento del +131% per la luce, +94% per il gas nel primo trimestre dell’anno rispetto lo stesso periodo del 2021 – spiega il presidente Carlo Rienzi – Gli interventi del Governo sono quindi stati non solo insufficienti, ma anche inadeguati, soprattutto in considerazione dei nuovi rincari energetici che si profilano nei prossimi mesi”.
“È necessario reperire risorse tassando da subito gli extra-profitti delle società dell’energia e azzerando per tutto il 2022 l’Iva e tutte le imposte e gli oneri di sistema che pesano sulle bollette di luce e gas, in modo da salvare i bilanci di famiglie e imprese”, conclude.
Fonte Adnkronos