Il decreto trasparenza, approvato il 10 gennaio dal Consiglio dei ministri, prevede il rinnovo del buono carburante. La misura era stata introdotta dal precedente governo ed è ora estesa al periodo gennaio-marzo. Ecco tutto quello che c’è da sapere.
Tra le novità contenute nel provvedimento approvato il 10 gennaio dal Consiglio dei ministri per far fronte agli effetti del caro-benzina, c’è il buono carburante, misura già prevista dal decreto legge 21/2022 del governo Draghi ed estesa al periodo gennaio-marzo 2023. I buoni carburante, del valore massimo di 200 euro, sono ceduti dai datori di lavoro privati ai dipendenti per i rifornimenti carburante. Il decreto trasparenza approvato pochi giorni fa prevede inoltre che il bonus non concorra alla formazione del reddito da lavoro dipendente.
Chi può accedere al bonus
Secondo quanto è indicato nell’art.1 del provvedimento, possono richiedere l’agevolazione i datori di lavoro privati. Nel dettaglio, il testo chiarisce che rientrano nell’ambito di applicazione anche i soggetti che non svolgono un’attività commerciale e i lavoratori autonomi, che hanno dipendenti propri. Vengono quindi escluse le amministrazioni pubbliche. Per ciò che riguarda invece la categoria di lavoratori a cui sono destinati i buoni, il provvedimento specifica che devono essere necessariamente titolari di reddito di lavoro dipendente. L’agevolazione può essere corrisposta dal datore di lavoro sin da subito, senza necessità di preventivi accordi contrattuali.
Come usufruire dei bonus
I buoni saranno erogati nel periodo d’imposta dai datori ai lavoratori per effettuare rifornimenti di carburante per l’autotrazione (come benzina, gasolio, Gpl e metano) e anche per la ricarica di veicoli elettrici e, come anticipato, possono raggiungere un valore di 200 euro per uno o più buoni benzina. L’agevolazione prevista nel nuovo decreto va a sommarsi a quella generale già prevista dall’articolo 51 del Testo unico delle imposte sui redditi e va conteggiata in maniera separata.
Va inoltre aggiunto che tutti i lavoratori dipendenti possono avere il bonus, a prescindere dallo stipendio ricevuto: l’agevolazione infatti non è legata a limiti reddituali. Per ottenerlo non è necessaria alcuna domanda da parte del dipendente, poiché sarà il datore di lavoro a decidere se erogarli e a quanto far ammontare l‘importo.