Per usufruire del cosiddetto bonus mobili ed elettrodomestici bisogna conservare una serie di documenti, che andranno presentati al momento della dichiarazione dei redditi. L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato la lista in una guida apposita.

Ci si avvicina al periodo in cui bisogna dichiarare i propri redditi relativi all’anno di imposta 2022. Indicando nel modello le spese sostenute per mobili ed elettrodomestici acquistati per arredare un immobile oggetto di un intervento di recupero è possibile ottenere una detrazione Irpef del 50%. Si tratta del cosiddetto bonus mobili ed elettrodomestici.

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Cosa sapere sul bonus

In una guida, l’Agenzia delle Entrate ricorda che la detrazione del 50% va calcolata su un importo massimo di 10.000 euro per l’anno 2022, 8.000 euro per il 2023 e 5.000 euro per il 2024. Il bonus, si spiega, “spetta unicamente al contribuente che usufruisce della detrazione per le spese di intervento di recupero del patrimonio edilizio. Per esempio, se le spese per ristrutturare l’immobile sono state sostenute soltanto da uno dei coniugi e quelle per l’arredo dall’altro, il bonus per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici non spetta a nessuno dei due”.

I documenti da conservare

Chi vuole accedere al bonus mobili deve rispettare diversi requisiti, tra cui quello di effettuare i pagamenti con bonifico o carta di debito o credito. Proprio per questo, tra i documenti da conservare per la detrazione ci sono la ricevuta di bonifico o di avvenuta transazione. Le persone interessate devono anche conservare la documentazione di addebito sul conto corrente e le fatture di acquisto dei beni, riportanti la natura, la qualità e la quantità dei beni e dei servizi acquisiti.

In una delle sue Faq, l’Agenzia precisa anche che “per la detrazione, lo scontrino che riporta il codice fiscale dell’acquirente e indica natura, qualità e quantità dei beni acquistati, equivale alla fattura. Se manca il codice fiscale, la detrazione è comunque ammessa se in esso è indicata natura, qualità e quantità dei beni acquistati e se esso è riconducibile al contribuente titolare della carta in base alla corrispondenza con i dati del pagamento (esercente, importo, data e ora)”. Per ulteriori dubbi, è possibile consultare la guida completa a questo link.

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