Fino a 200 euro in più per il carburante e fino a 600 euro per le utenze domestiche. Sono queste le erogazioni che, incentivate dal governo, potrebbero ingrossare la busta paga di alcuni lavoratori che ricevono benefit aziendali.
La busta paga di alcuni lavoratori potrebbe crescere grazie ai bonus aziendali erogati per le bollette o il carburante. Questi benefici sono stati incentivati dal governo Draghi: una circolare dell’Agenzia delle entrate spiega come i benefit riconosciuti al lavoratore dalle aziende per pagare le utenze domestiche (energia elettrica, acqua e gas naturale) o per il carburante verranno detassati fino a 600 euro massimo per le bollette e a 200 nel secondo caso. A beneficiare di queste misure di welfare aziendale sono quei lavoratori cui le imprese decidono di dare questi benefit.
Quali sono i benefit
Stiamo parlando dei cosiddetti “fringe benefit”, ossia retribuzioni non in denaro che l’imprese eroga al lavoratore. Un esempio? Il computer o il telefono aziendale. O, in alcuni casi, una macchina. e questi bonus sono inferiori a 600 euro e saranno destinati al “pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale” non entreranno nel computo dell’imponibile Irpef (Imposta sul reddito delle persone fisiche). E potranno essere dedotti dal datore di lavoro.
Il bonus carburante
Lo stesso discorso si applica all’eventuale bonus carburante erogato dalle imprese ai propri dipendenti. In questo caso però il limite massimo è pari a 200 euro, “per uno o più buoni benzina”. Una misura che si aggiunge a quelle già decise dal governo Draghi e valide per tutti, non solo per chi lavora. Come il taglio delle accise, al momento in vigore fino al 18 novembre e che potrebbe essere prorogato fino a fine anno dal governo di Giorgia Meloni.