Ancora rialzi per i prezzi di benzina e gasolio. Lo denuncia il Codacons che, analizzando i prezzi comunicati oggi dai gestori, registra listini record in alcune zone d’Italia e annuncia un esposto per l’accertamento di eventuali speculazioni.
Dopo il mancato rinnovo del taglio delle accise, che a partire dal nuovo anno ha provocato un repentino aumento dei prezzi del carburante, non si arresta la corsa al rialzo dei costi di benzina e gasolio.
Nel video un distributore di benzina a Roma dove il prezzo supera i due euro.
Il monitoraggio dei prezzi di Codacons
In base agli ultimi dati disponibili, sull’isola di Vulcano il gasolio ha raggiunto quota 2,349 euro al litro in modalità servito, 2,239 euro/litro la benzina – denuncia il Codacons – A La Maddalena, in Sardegna, la benzina sale a 2,087 euro al litro, 2,229 euro il gasolio. A Ischia un litro di verde costa oggi 2,054 euro, il diesel vola a 2,104 euro.
Proibitivi i prezzi in autostrada, dove in modalità servito la benzina arriva a costare 2,392 euro/litro sulla A1 Roma-Milano, e il gasolio viaggia verso 2,5 euro al litro (2,479 euro); sulla Autostrada A4 Brescia-Padova benzina a 2,384 euro/litro, diesel 2,449 euro/litro – rileva il Codacons nel suo monitoraggio.
“I prezzi dei carburanti sembrano fuori controllo, e dopo lo stop al taglio delle accise si assiste a forti incrementi dei listini alla pompa in tutto il territorio, la cui entità non sembra in alcun modo giustificata dall’andamento delle quotazioni petrolifere – afferma il presidente del Codacons Carlo Rienzi – Per tale motivo abbiamo presentato un esposto a 104 Procure di tutta Italia e alla Guardia di Finanza, chiedendo di indagare sui prezzi di benzina e gasolio allo scopo di accertare eventuali speculazioni o rialzi ingiustificati dei listini”.
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Assoutenti accusa il governo: “Italia terzo Paese europeo per costo del diesel”
“Oggi – spiega l’associazione a difesa dei consumatori – la benzina in modalità self viaggia abbondantemente sopra quota 1,8 euro al litro, mentre il gasolio al servito ha sfondato la soglia psicologica dei 2 euro. Il mancato rinnovo al taglio delle accise non solo ha fatto schizzare al rialzo i prezzi alla pompa, ma ha riportato l’Italia tra i Paesi più cari d’Europa sul fronte dei carburanti. Attualmente il nostro Paese, con una media di 1,891 euro al litro, occupa la terza posizione in Ue per il prezzo più alto del gasolio, dietro solo a Svezia e Finlandia, mentre siamo al quarto posto per la benzina. Prima del rialzo delle accise l’Italia era al dodicesimo posto in Europa per il diesel, al decimo per la benzina”.