La conduttrice, oggi, ha testimoniato nel processo per querela ai danni della figlia di Ornella Muti. I legali dell’accusata sperano nell’accordo bonario. I dettagli.




Tommaso Pietrangelo

Tommaso Pietrangelo

Giornalista

Autore, giornalista, cantautore. Laureato in Letterature Straniere, è appassionato di cinema, poesia e Shakespeare. Scrive canzoni e ama i gatti.



Oggi si è svolta la prima udienza del processo per querela che vede contrapposte Barbara D’Urso e Naike Rivelli. I fatti, contestati dall’ex conduttrice Mediaset, risalgono al lontano 2019, quando la figlia di Ornella Muti si fece “scappare” un paio di post offensivi nei confronti della D’Urso, in cui la sbeffeggiava (secondo le accuse) mettendola così in cattiva luce. È stata sentita Barbara, in questo primo incontro in tribunale, e il 4 aprile è prevista la seconda udienza, dove in teoria toccherà all’accusata. Ma forse, traspare adesso, si potrebbe arrivare a un accordo bonario prima di quella data. Vediamo qui sotto i particolari.

Barbara D’Urso querela la Rivelli

Prima udienza al tribunale di Alessandria. Oggi Barbara D’Urso ha ricostruito i fatti che l’hanno portata a querelare Naike Rivelli, colpevole di aver criticato alcuni momenti andati in onda a Pomeriggio Cinque (ben cinque anni fa). Naike aveva attaccato un siparietto tra Barbara e Vittorio Sgarbi, e poi un altro con protagonista Silvio Berlusconi. “La signora D’Urso”, ha spiegato l’avvocato della Rivelli all’Adnkronos, “non ha individuato quella che è l’ironia e il sarcasmo di Naike nel dire alcune cose su un siparietto di un momento della trasmissione di ‘Pomeriggio 5’…il primo video riguardava un intervento di Sgarbi dove si parlava del suo appeal sessuale e dove sia Sgarbi che la D’Urso scherzavano tra loro, e Naike ha fatto un commento su quel modello di televisione, che in quel periodo aveva un enorme audience, e ha detto ‘come è caduta in basso l’Italia che si guarda questi programmi trash’”.

Nel secondo video di Naike, poi, sempre a detta dei suoi legali, si criticava una “intervista fatta dalla D’Urso a Silvio Berlusconi prima della campagna elettorale in Sardegna del 24 febbraio 2019. Nel video, Naike, sempre con sarcasmo, metteva in evidenza che quella con il Cavaliere non era un’intervista ma sostanzialmente un monologo in cui parlava solamente lui e ha fatto una battuta dicendo che se magari la signora D’Urso accavallando le gambe faceva vedere la biancheria intima al presidente lui smetteva di parlare a raffica, richiamando alla memoria degli incidenti in cui effettivamente si era vista la biancheria intima della conduttrice”.

Due uscite al limite della goliardata, insomma. Con qualche punta velenosa che certamente non è andata giù alla D’Urso. E così si è finiti in tribunale. Naike a difendersi, Barbara ad attaccare. Oggi le due protagoniste della vicenda si sono incrociate, tra l’altro. “Ho incontrato la D’Urso”, ha detto sempre all’Adnkronos la Rivelli, “e per educazione l’ho salutata, ma quando l’ho fatto lei si è girata dall’altra parte…con me c’era anche mia madre (cioè Ornella Muti, ndr) ma ha preferito rimanere fuori”. Se tutto andrà bene, in ogni caso, si aprirà lo spiraglio di un accordo tra le parti. Gli avvocati di Naike spiegano infatti: “oggi per la prima volta abbiamo discusso con gli avvocati della D’Urso per una possibile definizione bonaria del processo. La signora D’Urso ha dichiarato in tribunale che lei non ha interesse ad avere del denaro, se si tratta di manifestare delle scuse perché lei si è sentita offesa dalle parole di Naike, valuteremo questa possibilità, e quindi il processo si chiuderà. Se invece, entro il 4 aprile, data della prossima udienza, non si troverà un accordo bonario, verrà sentita Naike e il processo andrà avanti”.


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