Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e vicepremier ha preso parte alla riunione a Strasburgo che ha visto insieme i Paesi che si oppongono alla proposta Ue sulla riduzione delle emissioni. “Governo italiano contrario”, ha fatto sapere Salvini. Il no di Roma rischia di aprire un altro fronte di scontro con Bruxelles dopo il parere contrario sullo stop alle auto diesel e benzina entro il 2035.
Incontro decisivo a Strasburgo tra i principali ministri europei, tra cui il ministro italiano Matteo Salvini, contrari al regolamento sui nuovi standard Euro 7 di emissioni di auto e furgoni proposto dalla Commissione. L’incontro è stata promosso nella sede Ue dalla Repubblica Ceca e coinvolge diversi Paesi scettici sulla proposta. Sono stati invitati Finlandia, Francia, Germania, Italia, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Slovacchia, Spagna e Ungheria. Presente ovviamente la Repubblica Ceca e otto ministri europei. Gli standard Euro 7 proposti da Bruxelles nel novembre scorso, che interessano i motori termici, sono ancora tutti da stabilire e la contrarietà del ministro Salvini e del governo potrebbe aprire un nuovo fronte di scontro con l’Europa.
Salvini: “Governo italiano contrario”
“Il governo italiano è fortemente contrario al regolamento su Euro 7. Aggiungo la posizione contraria anche al dossier CO2 per veicoli leggeri e pesanti, a meno che non rientrino i biocarburanti e i sintetici e-fuel. Solo elettrico significa fare un regalo alla Cina, licenziare in Italia ed in Europa, non aiutare l’ambiente. La transizione ecologica e’ fondamentale ma non va avanti a colpi di multe, divieti, obblighi e penalizzazioni.”. Lo ha detto il vice premier e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, intervenendo alla riunione dei ministri dei Trasporti Ue in corso a Strasburgo. Salvini ha anche auspicato un sempre maggior coinvolgimento dei ministri dei Trasporti del Vecchio Continente, con l’obiettivo di condividere posizioni comuni “a tutela di cittadini, posti di lavoro e aziende”.
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“Viva la transizione ma accompagnata, incentivata, spiegata, non imposta per legge da Bruxelles dalla sera alla mattina”, ha poi aggiunto Salvini.
Il regolamento, se approvato nella versione attuale dall’esecutivo Ue, spiega Il Sole 24 Ore in un’analisi, richiederebbe alle case automobilistiche nuovi investimenti sui motori termici per tagliare ulteriormente gli inquinanti. L’altro fronte di disaccordo con Bruxelles, è il dibattuto stop ai motori diesel e benzina a partire dal 2035. Regolamento sul quale il governo italiano, per ciò che ha riguardato il voto degli ambasciatori dell’Unione europea, aveva fatto sapere a febbraio che avrebbe votato contro e dalla decisione era scaturita la scelta di rimandare il voto a data da destinarsi per evitare la bocciatura.
Fonte Agi