La misura, che semplifica e sostituisce molte delle precedenti agevolazioni per i genitori, è destinata a chiunque abbia un figlio a carico di età non superiore ai 21 anni. Si tratta di un assegno progressivo che si può richiedere già dal settimo mese di gravidanza. Ecco come funziona e chi deve presentare domanda.
L’assegno unico universale è l’agevolazione più importante per chi ha figli a carico. Nato per semplificare e riassumere in un’unica misura la maggior parte dei contributi statali per i genitori, l’assegno può essere chiesto entro 120 giorni dalla nascita di un nuovo figlio, dal settimo mese di gravidanza e per ogni figlio a carico fino ai 21 anni di età. Tutti hanno diritto all’assegno, indipendentemente dal reddito e dalla condizione lavorativa, ma è progressivo: questo significa che l’importo cresce al diminuire del valore dell’Isee. Ecco cosa bisogna sapere su questa misura e le ultime novità comunicate dall’Inps.
L’importo dell’assegno unico
Come si legge sul sito dedicato, “l’assegno va da un minimo di € 50/mese a un massimo di € 175/mese per ogni figlio minorenne a carico. Per i figli a carico di età tra i 18 e i 21 anni, gli importi variano da un minimo di € 25/mese a un massimo di € 85/mese. Sono previste maggiorazioni in caso di figli a carico con disabilità, di madri di età inferiore ai 21 anni, di nuclei familiari numerosi, di entrambi i genitori lavoratori, di nuclei familiari con Isee inferiore ai € 25 mila”.
Per effetto dell’ultima legge di bilancio, dal primo gennaio 2023 è stato però previsto un incremento del 50% dell’assegno unico per le famiglie con figli di età inferiore a un anno e per i figli con una età compresa da uno a tre anni per le famiglie con tre o più figli e con Isee fino a 40.000 euro, come anticipato in conferenza stampa dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Una maggiorazione è prevista anche per le famiglie con quattro o più figli.
Come fare domanda
Per richiedere l’assegno, è possibile collegarsi a questo sito e seguire la procedura indicata. L’assegno si può chiedere anche tramite l’app Inps Mobile, il Contact centre (803 164 da rete fissa; 06 164 164 da rete mobile) o rivolgendosi ad un patronato. Come si legge sul sito dell’Inps, è importante essere in possesso di un Isee in corso di validità: il documento non va presentato mentre si fa la domanda, ma l’ente lo verifica al momento dei controlli. Se non se ne è in possesso, l’agevolazione verrà comunque erogata, ma nella misura minima.
Chi deve fare domanda
L’assegno viene erogato dopo la presentazione della domanda e tutti sono tenuti a farla. L’Inps ha fatto sapere che chi ha fatto istanza finora o la farà fino a febbraio 2023 non dovrà presentarne una di rinnovo. Dal primo marzo, l’Inps procederà a erogare in modo automatico l’assegno nel caso in cui l’istanza sia andato a buon fine e sia ancora in corso di validità.
Come si legge in un recente messaggio dell’istituto, i richiedenti dovranno solo “comunicare eventuali variazioni delle informazioni precedentemente inserite nella domanda di Assegno unico trasmessa all’INPS prima del 28 febbraio 2023 (ad esempio: nascita di figli, variazione/inserimento della condizione di disabilità, separazione, variazioni Iban , maggiore età dei figli), integrando tempestivamente la domanda già trasmessa”. Resta invece obbligatorio presentare la cosiddetta Dichiarazione sostitutiva unica (Dsu) per rinnovare l’Isee e quantificare l’assegno.
Per la quantificazione dell’Assegno unico permane, per tutti i beneficiari, l’obbligo di presentare la nuova DSU per il 2023, per rinnovare l’Isee. In assenza di una nuova DSU , correttamente attestata, l’importo dell’Assegno unico sarà calcolato a partire da marzo 2023 con riferimento agli importi minimi previsti.
Informazioni utili per chi presenterà la domanda a marzo
Le persone che non avranno presentato la domanda entro la fine del mese prossimo (febbraio) potranno farlo in seguito nel caso in cui rispettino gli unici requisiti richiesti. In primis, il fatto di essere cittadino italiano, di uno Stato membro dell’Unione europea o extra-Ue ma in possesso di apposito permesso di soggiorno. Per le domande presentate entro il 30 giugno 2023, ricorda l’Inps, l’Assegno unico è riconosciuto a decorrere dal mese di marzo del medesimo anno.