Il governatore della Regione ha fatto un punto a tre giorni dal disastro, mentre proseguono le ricerche delle due persone ancora disperse: all’appello manca anche un bambino di otto anni.

Il governatore delle Marche, Francesco Acquaroli, ha detto che i danni dell’alluvione che ha colpito il suo territorio sono enormi. “Ci sono frazioni isolate, ponti divelti in tutte le zone dell’alto Pesarese e Anconetano, ma anche nel Maceratese”, ha spiegato. “Stiamo mettendo in campo, insieme a tutte le nostre strutture, iniziative per sostenere famiglie e imprese, contiamo che quello che è l’impegno preso dal governo Draghi venga mantenuto e si consenta soprattutto di andare incontro alle esigenze di famiglie imprese, la necessità di avere quelle disponibilità nel più breve tempo possibile”. Acquaroli è anche tornato ad insistere sulla necessità di avere un programma nazionale. “Noi possiamo sicuramente impegnarci al massimo con le risorse date, abbiamo incrementato le risorse nella gestione ordinaria e straordinarie, faremo di più ma occorre un piano straordinario perché se gli effetti del clima sono quelli che abbiamo visto, dobbiamo prepararci“.

Un’ulteriore stima sulle conseguenze dell’alluvione arriva da Coldiretti. Secondo un primo monitoraggio, nei territori colpiti sono a rischio le semine autunnali di orzo, avena e grano e si sono aperte voragini impraticabili anche per i trattori. L’associazione afferma che “ammontano a milioni di euro i danni provocati dal maltempo nelle campagne delle Marche. Oltre alle colture distrutte, ci sono serre, impianti di irrigazione, attrezzature, trattori e altri mezzi agricoli e impianti di trasformazione alimentare. Il maltempo ha lasciato i pozzi per l’acqua pieni di fango, inutilizzabili con le idrovore che non riescono a togliere la melma”. Secondo Maria Letizia Gardoni, presidente di Coldiretti Marche, “la situazione delle aziende agricole è drammatica e questa calamità rischia di essere per molti il colpo di grazia dopo il Covid, i rincari delle materie prime e la crisi attuale”.

Il punto sulle ricerche dei dispersi

Non sono stati ancora trovati Mattia e Brunella Chiù, il bambino di 8 anni e la 56enne dispersi nella zona di Barbara. I soccorritori li stanno cercando anche con i droni, ma finora sono riusciti solo a reperire lo zainetto del piccolo. Secondo quanto si apprende, è emerso dalle acque del fiume Nevola, a circa sette chilometri da dove si trovava l’auto su cui viaggiava con la mamma. Non viene, però, considerato un indizio utile poiché il bambino non lo portava quando è stato travolto.

“Il livello dei fiumi del Misa e del Nevola è risalito di 6 metri in due ore, erano a livello di magra con pochi centimetri d’acqua e in due ore sono esondati“, ha ricostruito il responsabile del Centro funzionale della Protezione civile, Paolo Sandroni. Secondo l’esperto, quello che è avvenuto nelle Marche è stato “uno degli eventi più difficili da prevedere allo stato attuale delle conoscenze”. Su questo aspetto sta indagando anche la procura di Ancona, che ha aperto un’indagine a carico di ignoti per omicidio e inondazione colposi.

Fonte Adnkronos

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