Sono migliaia le persone in fila in Campidoglio, a Roma, per la camera ardente di Sinisa Mihajlovic, l’ex calciatore e allenatore morto due giorni fa dopo una lunga battaglia contro la leucemia.
Molti i tifosi di Lazio e Bologna presenti che stanno entrando nella Sala della Protomoteca. Sul feretro di Sinisa Mihajlovic è stata appoggiata poco fa una sciarpa del Bologna calcio. Presenti in prima fila, oltre all’assessore al Turismo, Grandi Eventi e Sport del Comune di Roma, Alessandro Onorato, la moglie dell’ex calciatore, Arianna Rapaccioni, la figlia, il figlio, il fratello e la mamma di Mihajlovic.
“Ci ha spezzato il cuore, la sua lotta contro la malattia è stata la nostra. Ho avuto il privilegio di vederlo giocare, allenare, vivere questa città. Oggi siamo qui stretti vicino alla sua famiglia, alla moglie, ai figli – dice all’Agi l’assessore romano allo Sport Alessandro Onorato – I romani, ma non solo, con questo grande abbraccio hanno dimostrato tutto l’affetto che hanno nutrito nei suoi confronti – aggiunge – Con il sindaco studieremo il modo più adeguato per ricordarlo al meglio perché la sua forza gentile è rimasta nei nostri cuori”.
Alla camera ardente è arrivato anche Luciano Spalletti, tecnico del Napoli. L’allenatore, entrando nella Sala della Protomoteca, visibilmente commosso ha salutato il feretro di Mihajlovic e i suoi familiari e si è seduto alle loro spalle. “Il calcio ha perso una persona di valore, è sempre stato carinissimo con me. Ci siamo sentiti spesso negli ultimi tempi, quando allenava il Bologna e aveva bisogno di un collaboratore mi aveva chiesto informazioni su uno che io conoscevo: abbiamo approfondito lì la nostra stima e la nostra amicizia”, ha dichiarato Spalletti all’Agi. Nella vita Sinisa era uomo vero, “come lo vedevi nel mondo del calcio, non aveva bisogno di nascondersi: ti faceva subito capire ‘hai a che fare con me quindi, se vuoi iniziare, iniziamo’. Una persona di grande valore“.
“È stato un combattente dal primo all’ultimo giorno. I calci di punizione che tirava contro le porte avversarie sono gli stessi che ha tirato in questi anni contro la malattia”. Cosi’ all’Agi il presidente del Senato Ignazio La Russa, anche lui presente alla camera ardente di Sinisa Mihajlovic in Campidoglio. “La prima squadra dove è stato allenatore è stata il Catania, mia seconda squadra, e prima ha terminato la carriera da calciatore all’Inter di cui sono tifoso. Ma oggi a Sinisa sono vicini tutti perché l’uomo come esempio ha sovrastato lo sportivo”, conclude La Russa.
Fonte Agi