Nonostante il ribasso rispetto alle stime preliminari sui prezzi del cosiddetto carrello della spesa di ottobre, l’Istat ha certificato livelli record mai registrati dal 1983 per l’inflazione in Italia. A ottobre i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona sono aumentati del 12,6%. A settembre erano aumentati del 10,9%. Gli aumenti sono stati registrati in tutto il Paese, ma con alcune differenze territoriali.
L’Unione nazionale consumatori ha stilato la classifica delle città e delle Regioni più care d’Italia, in termini di aumento del costo della vita. L’analisi si basa sui dati dell’inflazione di ottobre delle Regioni e dei capoluoghi di Regione e comuni con più di 150mila abitanti, resi noti da Istat.
La classifica delle città con i rincari dei prezzi più alti
In testa alla classifica dei capoluoghi e delle città con più di 150mila abitanti più care c’è Ravenna. Qui l’inflazione pari a +13,9%, la quarta più alta d’Italia, si traduce nella maggior spesa aggiuntiva, equivalente, in media, a 3.359 euro su base annua. Al secondo posto sempre una città dell’Emilia Romagna, Bologna, dove il rialzo dei prezzi del 13,2%, la sesta maggiore inflazione, determina un incremento di spesa annuo pari a 3.293 euro per una famiglia media.
Sul gradino più basso del podio c’è Bolzano che perde il primato grazie al fatto che con +12,3% è “solo” all’undicesimo posto per inflazione, con una spesa supplementare pari a 3.269 euro annui per una famiglia tipo. Al quarto posto Milano (+11,7%, 3.176 euro), poi Catania (+15,6%, 3.097 euro), Modena (+12,8%, 3.093 euro) e Trento (+11,7%, 3.062 euro). Seguono Perugia (+13,1%, 3.009 euro) e Brescia (+11,3%, 2.980 euro). Chiude la top ten Firenze (+12,7%, 2.962 euro).
Unc segnala che la Sicilia è la Regione con le città con inflazione più alta. Dopo Catania, al 2° posto c’è Palermo (+14,9%, +2.958 euro) e al 3° Messina (+14,1%, +2.689 euro)
La città più virtuosa è Potenza, con un’inflazione del 9,1% e una spesa aggiuntiva per una famiglia tipo pari a “solo” 1.797 euro. Seguono Catanzaro (+10%, +1.868 euro) e Reggio Calabria (+10,4%, +1.942 euro). La città con inflazione più bassa è Aosta, con +8,7% (2.153 euro).
La classifica delle Regioni con i rincari dei prezzi più alti
In testa alla classifica delle Regioni più “costose”, con un’inflazione annua a +11,9%, c’è il Trentino: qui si registra per famiglia un aggravio medio pari a 3.092 euro su base annua. Segue l’Emilia-Romagna, dove la crescita dei prezzi del 12,5% implica un’impennata del costo della vita pari a 2.973 euro, mentre l’Umbria è terza, +12,7%, con un rincaro annuo di 2.869 euro.
La Regione più risparmiosa, calcola Unc, è la Basilicata, +9,3%, pari a 1.801 euro, seguita dalla Puglia (+12,2%, +1.975 euro). Medaglia di Bronzo per il Molise (+11,1%, +2.032 euro). La Valle D’Aosta ha, invece, l’inflazione più bassa (+8,8%, +2.178 euro).