In queste ore circolano le prime informazioni sul documento che sarà discusso martedì a Strasburgo. Secondo quanto si apprende, la riduzione dei consumi sarà vincolante ma i Paesi potranno decidere su quali fasce orarie intervenire.

L’Unione europea interviene contro il caro energia e lo fa partendo dal risparmio. Le misure che la Commissione europea si appresta a varare includerebbero due obiettivi in materia di energia: uno relativo al taglio complessivo dei consumi e un altro, vincolante e più dettagliato, per abbassare la domanda durante le ore in cui quest’ultima è al massimo. A riportare la notizia, tra gli altri, è Bloomberg News.

Secondo quanto circolato, ai Paesi membri verrà richiesta una riduzione obbligatoria dei consumi energetici sulla base di un target mensile, lasciando la discrezionalità di individuare in quali ore e fasce implementare tale taglio. Questa l’impostazione secondo la quale dovrebbe svilupparsi la proposta della commissione Ue prevista per martedì, dopo il collegio dei commissari. “Il target obbligatorio dovrebbe risultare dalla selezione di una media di 3-4 ore di picco” individuate “per ogni giorno feriale” sulla cui scelta gli stati membri hanno “un margine di discrezionalità”, si legge nel documento. In sintesi, saranno individuate fasce orarie dove si dovrà ridurre il consumo di energia elettrica.

La fascia oraria “potrebbe includere anche quelle nelle quali la generazioni di elettricità da fonti rinnovabili è bassa“, chiarisce il documento.

Il limite ai ricavi

La bozza, sottolinea Rai News, propone anche un limite obbligatorio ai ricavi degli operatori che producono energia diverse dal gas, da fonti rinnovabili come nucleare e lignite. Il limite si applicherà ai ricavi per megawatt/ora di elettricità prodotta e le eccedenze di ricavi derivanti dall’applicazione del cap dovranno essere ‘girate’ a cittadini e imprese “esposti a prezzi elevati dell’energia elettrica”. Saranno poi gli Stati a decidere le misure redistributive più adatte. 

Infine, si legge nel documento, gli Stati membri saranno obbligati a introdurre un contributo di solidarietà eccezionale e temporaneo per l’industria fossile, “sulla base dell’utile imponibile realizzato nell’anno fiscale 2022” e solo in quell’anno. 

Le proposte passeranno via articolo 122, cioè direttamente dagli Stati, che potranno emendarle e approvarle a maggioranza qualificata.

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