La Comunità di Sant’Egidio ha organizzato per sabato 13 maggio ‘Play music stop war’, una maratona musicale in piazza del Popolo a Roma per chiedere la pace in Ucraina, ma non solo. L’evento sarà condotto da Ema Stokholma e Clementino, e prenderà il via alle ore 18:00.

Fiorella Mannoia, Mr.Rain, Irene Grandi, Bugo, Eugenio In Via di Gioia. Sono solo alcuni degli artisti che sabato 13 maggio si esibiranno in piazza del Popolo, a Roma, nell’ambito di ‘Play Music, Stop Violence‘ (Fate suonare la musica, fermate la violenza, ndr). Come si intuisce dal titolo dell’evento, si tratta di un’iniziativa organizzata per lanciare un messaggio contro la guerra, non solo in Ucraina ma in qualsiasi parte del mondo, e per dire che le armi non sono mai la soluzione. L’evento è promosso dalla Comunità di Sant’Egidio e sarà condotto da Ema Stokholma e Clementino: l’ingresso è libero e l’inizio è previsto per le 18.

Un’iniziativa nata su impulso dei giovani

Stefano Orlando, responsabile politiche giovanili della Comunità di Sant’Egidio, ha ricordato in un’intervista all’Agi che questa iniziativa esiste già da anni attraverso il contest omonimo nato grazie alla volontà del movimento Giovani per la Pace. “Con questo progetto, i giovani di Sant’Egidio hanno pensato di comunicare con la musica ciò che hanno più a cuore, ossia la pace e la speranza di un mondo migliore”, ha spiegato. “Il conflitto in Ucraina, purtroppo, è solo l’ultimo di una lunga serie. Ma, per alcuni aspetti, lo avvertiamo come più vicino. Di conseguenza, dallo scorso anno si sono uniti a noi diversi artisti già affermati“.

I temi dei brani sul palco

Sul palco ci saranno artisti noti ma anche i 12 finalisti del contest musicale, che proporranno i loro brani originali. “Le band che si sono iscritte al contest sono state 170 in tutta Italia sono state selezionate durante vari eventi a livello nazionale, scelte sulla base della forza del loro messaggio più che sulla bellezza fine a se stessa del pezzo”, racconta il responsabile di Sant’Egidio. “I ragazzi hanno dimostrato una grande attenzione non solo al tema della guerra ma anche, ad esempio, a quello dei migranti e dell’accoglienza. C’è poi la questione dell’ecologia e, soprattutto, la problematica della violenza sulle donne“.

Fonte Agi

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