Eschilo, 525 – 456 a.C.

Le opere di Eschilo sappiamo tutti come siano immortali: l’antico scrittore è riconosciuto in tutto il mondo come il padre della Tragedia greca poiché fu il primo dei tre grandi “tragici greci” antichi insieme a Sofocle ed Euripide.

Questa solitamente è la parte più nota e studiata della vita di Eschilo. L’aspetto bizzarro della sua storia è invece legato alla sua morte, forse tra le più incredibili che ci siano mai state raccontate e tramandate dall’antichità.

Infatti quello di Eschilo è l’unico caso documentato di morte umana dovuta a una tartaruga.

Sembra che il grande autore greco sia stato vittima innocente della sua calvizie: secondo molte fonti storiche Eschilo morì proprio quando un’aquila, scambiando la sua testa calva per una roccia affilata, gli fece cadere sopra una tartaruga, per poterne spezzare il carapace e mangiarla.

Il poeta non sopravvisse all’urto con l’animale scagliato a forte velocità dall’alto e morì sul colpo.


Tennessee Williams, 1911 – 1983

Tennessee Williams è probabilmente uno dei più grandi drammaturghi della storia del teatro americano e le sue opere sono conosciute anche per le molte trasposizioni cinematografiche.

La sua carriera durò per quasi sei decenni e alcuni dei suoi lavori, come La rosa tatuata e La gatta sul tetto che scotta, sono ormai considerati dei classici. Ciò che molte persone non sanno di Williams riguarda però una sua curiosa abitudine che gli sarebbe poi costata la vita.

Tutte le sere egli infatti usava un collirio, seguendo sempre lo stesso procedimento: apriva la bottiglia, si metteva il tappo in bocca, si sedeva e faceva cadere le gocce in entrambi gli occhi.

L’ultima volta le cose non funzionarono nel modo giusto e qualcosa andò storto. Nella sua relazione, il medico legale dichiarò che Williams rimase soffocato proprio dal tappo della medicina che stava usando. In seguito si fecero anche delle speculazioni su un possibile abuso di droghe e alcol, ma la cosa non fu mai ufficialmente provata.


Li Bai, 701 – 762

Li Bai è una delle figure più importanti della poesia cinese, ma non è altrettanto conosciuto in occidente. Famoso per il suo romanticismo e per l’amore verso la natura e tutto ciò che comprende, Li Bai morì esattamente come aveva vissuto, ovvero come un inguaribile romantico amante di Madre Natura.

Divenne famoso come l’uomo che cercò di baciare la luna, ma questa “passione” gli costò la sua stessa vita: si dice che il poeta abbia cercato di baciare il riflesso della luna sull’acqua, sporgendosi dalla sua barca, ma che cadde nel fiume, annegando.

Le persone che lo conoscevano meglio lo descrivono come un alcolizzato, e ritengono molto probabile che non fosse sobrio durante l’incidente fatale. Ironia della sorte solo poche settimane prima della sua morte scrisse una poesia intitolata “Bevendo da solo sotto la luna”.


Ario, 256 – 336 d.C.

Ario, vissuto dal 256 al 336 dopo Cristo, fu un personaggio che lasciò un segno importante nella storia delle religioni.

Divenne la figura principale dietro grandi polemiche come la “controversia ariana”. I suoi insegnamenti circa la preminenza del Padre sul Figlio lo resero famoso in tutto il mondo cristiano e la sua opposizione alla Trinità fu un argomento fondante del Concilio di Nicea.

Malgrado la sua grande influenza nella storia politica e religiosa viene però spesso ricordato per il modo bizzarro in cui morì.

Secondo il racconto di Socrate Scolastico, Ario stava camminando attraverso il foro imperiale di Costantinopoli quando un’improvvisa e violenta diarrea, seguita da emorragia, gli fece uscire una parte dell’intestino, provocandone la morte quasi immediata.

Molti dei suoi nemici videro “questo straordinario tipo di morte” come una forma di punizione divina, conseguenza delle sue idee eretiche, mentre in realtà probabilmente non fu altro che il risultato di un avvelenamento.


Pietro l’aretino, 1492-1556

Pietro Aretino era un uomo interessante che diventa via via più intrigante quanto più lo si impara a conoscere. Personaggio dal carattere ribelle e focoso, a suo modo unico, fu uno scrittore che ebbe grande influenza sull’arte e sulla politica del suo tempo.

Tuttavia, ciò che lo ha reso famoso era il suo disprezzo per ogni forma di autorità, sia civile sia religiosa, spesso bersaglio delle sue opere satiriche. Morì come aveva vissuto: felice.

Anche se ci sono diverse versioni sulla sua morte, e su come realmente avvenne, la più affidabile racconta che l’Aretino morì per soffocamento, durante una festa con gli amici, per il troppo ridere.


Pirro, 319 – 272 a.C.

Secondo Annibale Barca, Pirro, che visse dal 319 al 272 avanti Cristo, fu il più grande stratega militare che avesse mai conosciuto, secondo solo ad Alessandro Magno.

Durante il suo regno riuscì diventare il re dell’Epiro, della Macedonia antica, della Sicilia, e fu uno dei pochi a sconfiggere l’esercito di Roma. Molti storici concordano sul fatto che se fosse vissuto più a lungo forse la storia antica andrebbe interamente riscritta.

Dopo esser sopravvissuto a epiche battaglie contro Romani e Cartaginesi, subì una fine indegna.

Nel corso di una battaglia civile, nella città di Argo, Pirro si trovò intrappolato tra i vicoli della città, e una vecchia donna gli scagliò una tegola dal tetto della sua casa.

Il re rimase stordito, e così un soldato argivo riuscì ad ucciderlo. Molti storici concordano sul fatto che Pirro sia morto per il colpo ricevuto in testa, e che il soldato abbia decapitato il suo corpo già morto.


Dracone, VII sec. a.C.

Dracone, che visse nel VII secolo avanti Cristo, è noto per essere stato uno dei primi legislatori della storia. Probabilmente in realtà fu il primo che sistematicamente registrò in forma scritta una serie di codici e leggi, che avrebbero poi formato la prima costituzione di Atene, sostituendo la tradizione orale.

Le leggi di Dracone erano proprio come il loro creatore: chiare, rigorose e in molti casi disumane.

Dracone metteva l’interesse pubblico davanti a tutto e aveva poca considerazione dei cittadini come esseri umani. Anche nel linguaggio odierno una “legge o giustizia draconiana” si riferisce a qualsiasi norma particolarmente severa.

Tuttavia i cittadini ateniesi erano molto riconoscenti e grati al legislatore, nonostante la natura aspra delle sue leggi, poiché vedevano in lui l’uomo che rappresentava in terra la giustizia divina.

Il loro apprezzamento fu però fatale per Dracone: all’epoca vigeva l’usanza di gettare dei mantelli ai piedi dei personaggi meritevoli di rispetto. Mentre il legislatore era in visita all’isola di Egina, durante una manifestazione in suo onore, la folla lo sommerse di mantelli, facendolo così morire soffocato.


Hans Steininger, 1508- 1567

Se il Guinness dei Primati fosse esistito quando l’austriaco Hans Steininger era vivo l’uomo avrebbe battuto il record della barba più lunga del mondo.

Secondo varie stime misurava più di 1,50 metri ed era il motivo del suo orgoglio, ma fu purtroppo anche la causa della sua morte.

Anche se può sembrare curioso e paradossale, sembra che un giorno Hans, vissuto dal 1508 al 1567, sia accidentalmente inciampato sulla sua lunga barba cadendo dalle scale e rompendosi il collo.


Béla I, 1015 – 1063

Béla I, vissuto dal 1015 al 1063, fu un sovrano di una zona che oggi comprende Ungheria e Romania, che tentò più volte di affermare l’indipendenza del proprio paese nei confronti del Sacro Romano Impero.

Fin dall’infanzia, Béla sognava di diventare re, tuttavia nel suo caso non era una cosa facile.

Sfortunatamente per lui proveniva da una grande famiglia con diversi fratelli, cugini e nipoti, che aspiravano tutti al trono. Dopo tante lotte contro nemici esterni e interni, riuscì finalmente a diventare il re d’Ungheria il 6 dicembre del 1060, ma non per molto tempo.

Bela morì per le gravi ferite riportate, non in seguito ad una battaglia, ma al crollo del suo enorme trono di legno. Béla, quasi morto in seguito alla caduta, venne condotto in braccio dai soldati al confine del suo regno quando, infine, sulle rive del fiume Kinizsa morì.

L’uomo perì quindi letteralmente a causa di quello per cui aveva combattuto di più nella vita: il proprio trono.

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