Primo riscontro ufficiale per il caso dei cossiddetti Kit del suicidio acquistati in Italia sul web. Uno di essi è stato individuato dalla Squadra mobile in Brianza, dopo che il relativo allarme era stato divulgato dall’Interpol in Canada.

Uno dei nove kit del suicidio acquistati online e spediti in Italia è stato individuato dalla polizia di Monza. Lo scorso sabato la Squadra mobile, in seguito a una nota trasmessa dall’Interpol di Ottawa, in Canada, alla Direzione centrale della polizia criminale italiana, si è presentata a casa di un cittadino brianzolo. Quest’ultimo, secondo le autorità canadesi, avrebbe acquistato su un sito internet quello che in gergo viene chiamato ‘Kit del suicidio‘.

Kit del suicidio: cosa contiene

Il pacchetto, contenente nitrito di sodio, sostanza apparentemente innocua e utilizzata come colorante nell’industria dolciaria, era già stato recapitato all’indirizzo dell’uomo, il quale fortunatamente non aveva portato a termine il suo intento suicida e si era disfatto della sostanza. Aveva però conservato il pacchetto con l’etichetta di spedizione dal Canada ancora incollata e ben leggibile.

Il giorno prescelto, per il timore di far soffrire la propria famiglia, l’uomo avrebbe cambiato idea decidendo di disfarsi della pericolosissima sostanza. Gli agenti della Squadra mobile, su richiesta dell’uomo, lo hanno accompagnato al pronto soccorso dell’ospedale San Gerardo di Monza dove è stato sottoposto a una visita per poi essere dimesso e riaccompagnato a casa.

Gli altri casi

Come ricostruisce Monza Today, sono nove in tutto le persone che in Italia hanno comprato il materiale da siti internet riconducibili a Kenneth Law, l’uomo arrestato in Canada il 31 marzo scorso con l’accusa di istigazione al suicidio e ‘ideatore’ del macabro metodo. La segnalazione dell’Interpol canadese, arrivata la sera del 29 aprile, riguarda anche altri casi in Italia. A Borgo Valsugana, in provincia di Trento, una 63enne è stata trovata morta il 4 aprile scorso e gli inquirenti stanno vagliando l’ipotesi che possa trattarsi di un caso connesso ai kit venduti in Italia. La vittima, infatti, era tra i clienti di Law e in una lettera ai suoi cari aveva fatto riferimento al metodo per togliersi la vita, anche se il suo kit non è stato ancora trovato. La procura trentina, al momento, indaga per istigazione al suicidio a carico di ignoti.

La ‘rete’ di Law in Italia e nel mondo

Oltre a Monza e Trento, le località in cui sono in corso accertamenti sono Milano, Napoli, Lecco, Caserta, Bologna e Pavia. Secondo quanto scoperto dagli inquirenti canadesi, Law avrebbe venduto online circa 1.200 kit per il suicidio a clienti di 40 diversi Paesi, Italia compresa. I primi sette suicidi sono stati segnalati nel Regno Unito, altri tre negli Stati Uniti, tra i quali quello di un ragazzo 17enne.

Fonte Agi

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