I prezzi al consumo sono saliti a giugno del 6,4%. A certificarlo è stato l’Istituto nazionale di statistica. Sulla base di questi dati, l’Unione nazionale consumatori ha stilato la classifica delle città con i maggiori rincari.

L’inflazione si conferma in frenata a giugno. I prezzi al consumo sono saliti del 6,4% rispetto al 2022: la crescita non era così bassa dall’aprile dello scorso anno, quando salirono del 6,8%. Sono poi rimasti costanti rispetto al mese di maggio: non accadeva da due anni che la variazione congiunturale fosse nulla. Va però ricordato che a settembre 2021, aprile 2022 e marzo 2023 i prezzi erano addirittura calati da un mese all’altro.

Inflazione di fondo anno su anno ai minimi da novembre

Frenata anche per l’inflazione di fondo, ossia al netto di energia e alimentari freschi. I prezzi a giugno sono cresciuti del 5,6%. Una percentuale così contenuta non si registrava da novembre dello scorso anno. I prezzi ‘core’, meno colpiti inizialmente dai rincari, continuano però la loro crescita: sono saliti dello 0,4% rispetto a maggio.

La classifica delle città

Sulla base dei dati Istat, l’Unione nazionale consumatori ha stilato la classifica delle città con i maggiori rincari. In testa c’è Genova con un aumento dei prezzi annuo pari a 1.853 euro per la famiglia media. Seguono Firenze (1.772 euro, 7,6%) e Grosseto (1.713, 7,6%). Ai piedi del podio Milano con un aumento pari a 1.710 euro ed un incremento tendenziale del 6,3%. La città con i minori rincari è Potenza (più 750 euro in media rispetto al 2022), seguita da Catanzaro (878) e Reggio Calabria (971 euro). 

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