A ottobre la Banca centrale europea sceglierà se proseguire nel cammino verso l’introduzione dell’euro digitale. Abbiamo intervistato un professore di Finanza matematica per capire di cosa si tratta.

A luglio 2021 la Banca centrale europea (Bce) ha annunciato l’avvio di un’analisi per la realizzazione dell’euro digitale. A ottobre si dovrebbe invece scegliere se proseguire con una fase – che durerebbe tre anni – propedeutica alla decisione di procedere o meno con l’emissione.

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Cos’è l’euro digitale

Se la nuova moneta elettronica vedrà la luce, l’euro digitale diventerà un’ulteriore modalità di pagamento oltre a quelle correnti, come il contante e i pagamenti elettronici. L’euro digitale sarà emesso dalla Bce.  

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Le motivazioni per l’euro digitale

Sul suo sito, la Bce parla dell’introduzione dell’euro digitale come risposta “alla crescente domanda di pagamenti elettronici sicuri e affidabili”, definendolo “un’ancora di stabilità per il sistema monetario e quello dei pagamenti”. L’euro digitale, si legge, “sarebbe accessibile, solido, sicuro, efficiente e aderente alla normativa”. La nuova moneta sarebbe quindi sicura come le banconote ma utilizzerebbe un metodo di pagamento digitale. Non legato quindi a intermediari, come le banche, ma garantito dalla Bce.

Cosa potrà cambiare nei pagamenti

“Nei pagamenti sembra che si privilegerà il cellulare, tramite app. Infatti, secondo le previsioni, non dovrebbe funzionare tramite una carta”, spiega a upday il professore di Finanza matematica al Politecnico di Milano Emilio Barucci. Sebbene la nuova moneta non passa da un rapporto con intermediari (come le banche), “la situazione più verosimile potrebbe essere la presenza di un conto bancario, come abbiamo ora, accanto a un conto in euro digitale. Potenzialmente si farebbero quindi passare i soldi dall’uno all’altro. Anche perché ad oggi si sta pensando di porre un limite di 3mila euro al quantitativo di moneta digitale che una persona può tenere nella propria app con l’obiettivo di non disintermediare completamente le banche”.

La differenza con le carte di credito

La vera concorrenza sarebbe con le carte di credito: “Avranno tecnologie diverse. Per la nuova moneta non si pensa a un pin, bensì a un QR code o al funzionamento con dispositivi tipo bluetooth”. “Sarà un cambiamento significativo nella vita di tutti i giorni, spiega Barucci, autore del libro “Euro digitale – Una sfida da vincere nell’interesse di tutti” (Egea editore).

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