Stefano Tacconi, 65 anni il prossimo 13 maggio, era con il figlio Andrea quando, sabato scorso, si è sentito male ed è stato trasportato in ospedale. L’ex portiere della Juventus e della Nazionale è stata colpito da un’emorragia cerebrale da rottura di un aneurisma.

Stefano Tacconi (Foto Instagram)

Il figlio: “C’è stato un leggero miglioramento ma sono cose lunghe”

In un’intervista a corriere.it, Andrea fornisce un aggiornamento sulle condizioni di salute del padre: “È in coma farmacologico. Dopo l’emorragia cerebrale ha subito un intervento che è andato bene. Ora bisogna aspettare, vedere come reagisce il fisico. Il medico ha detto che c’è stato un leggero miglioramento, ma sono cose lunghe. La cosa che mi dà speranza è che lo vedo colorito, e poi lui fisicamente è una roccia”.

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Stefano Tacconi (Foto Instagram)

“Non ha mai avuto niente, all’inizio non ci siamo allarmati”

La sera prima del malore, padre e figlio avevano partecipato ad una cena di beneficenza promossa nell’ambito della rassegna “La giornata delle figurine” destinata a raccogliere fondi a favore della Croce rossa italiana. La mattina dopo, Stefano Tacconi si è svegliato con un malessere. “Si era alzato con un po’ di mal di testa. Ha fatto colazione, ha preso un Oki – ricorda Andrea – Non ha mai avuto niente, non ci siamo allarmati. Dopo un paio d’ore è crollato all’improvviso. Per fortuna ho chiamato subito i soccorsi”.

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La Instagram Story di Andrea Tacconi

“E’ un papà straordinario, sempre presente con me e con i miei fratelli”

Andrea ha tre fratelli: Virginia, 17 anni, Alberto, 15, e Vittoria, 13. Tutti e quattro sono nati dall’unione di Stefano Tacconi con l’ex modella Laura Speranza. “Che padre è? Straordinario. Sempre presente, con me e con i miei fratelli”, svela Andrea. Il 24enne, per un periodo, ha anche provato a seguire le orme paterne. “Ho giocato come portiere in diverse squadre, Lazio, Como, Reggiana – confessa – Poi a 20 anni ho smesso. Papà era contento, ma mi ha sempre ripetuto: ‘Sentiti libero di fare le tue scelte’. Anche quando ho mollato, lui mi ha sostenuto”.

Stefano Tacconi e Walter Zenga (Foto Instagram)

“Quando si riprenderà faremo una bella festa, con il nostro vino”

Adesso Andrea lavora con il padre: “Abbiamo una cantina vinicola. Collaboriamo con chi produce Nebbiolo, Barbera o Arneis, noi lo commercializziamo con la nostra etichetta Junic. Ha iniziato mio padre quasi per gioco, poi mi ha coinvolto”. “Papà è in buone mani, all’ospedale di Alessandria sono tutti molto preparati – conclude – Sono fiducioso, e poi faremo una bella festa. Con il nostro vino”.

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